Ballarò: Lite tra Gasparri e Pagnoncelli

Giudizio sul governo BerlusconiDopo la rissa verbale tra Di Pietro e Sallusti della settimana scorsa, anche ieri(26 ottobre) c’è stata una polemica nella puntata di “Ballarò”. Per l’ennesima volta tutto è iniziato da una diffamazione gratuita fatta da un “berlusconino”.

Ogni settimana nel programma condotto da Giovanni Floris c’è uno spazio dedicato ai sondaggi. Nando Pagnoncelli, presidente dell’Ipsos, ha menzionato un calo di gradimento del governo e di Berlusconi. Non l’avesse mai fatto. Il senatore Maurizio Gasparri ha sminuito il sondaggista dicendo “Pagnoncelli è lo stesso che la Rai ha mandato via anni fa perché aveva sbagliato clamorosamente le cifre. E’ qui un fatto storico”.

Il conduttore Floris è intervenuto in difesa di Pagnoncelli dicendo “Il fatto non è mai successo. A me dispiace perché stiamo trasformando lentamente Nando Pagnoncelli da persona che rileva dei dati in una persona che ogni volta deve difendere i dati che da. Io se fossi in Pagnoncelli me ne fregerei, perché tanto ognuno che non gli piacciono i dati le dirà questo”.

Ma Gasparri non si ferma a questa ennesima “figura di sterco” e insiste con il suo attacco a “vanvera”. Il senatore del PDL dice “Pagnoncelli ha sbagliato i dati di una exit pool. E’ vero?”. Floris risponde “Mi sa che erano gli altri”. Dopo un po', Pagnoncelli dichiara “Ci sono delle terze parti, abituatevi al fatto che ci siano delle terze parti. Io quattro anni fa, senatore Gasparri, ho spiegato agli spettatori in questa trasmissione che il governo Prodi aveva perso 20 punti percentuali, e nessuno di quel governo ha avuto alcun tipo di contestazione”.

Alla fine si scopre che i dati sbagliati erano riferiti ad un referendum del 1999. Dopo quell’errore, Pagnoncelli ha continuato a lavorare in Rai. Il sondaggista ha detto “Dopo quel referendum abbiamo lavorato alle europee del 2000 e alle politiche del 2001 con la Rai, poi c'è stata una gara e l'abbiamo persa. Non credo, comunque, che ai telespettatori interessi la situazione contrattuale della mia precedente società, il senatore impari a rispettare il lavoro degli altri”.

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