L’acqua all’arsenico
L’acqua è un bene prezioso che dovrebbe essere pubblico e soprattutto puro. Negli ultimi anni i politicanti collusi con la COL stanno facendo di tutto per trasformare l’acqua in una fonte di business per le multinazionali.
Mettiamo da parte la faccenda privatizzazione. Piuttosto parliamo della qualità dell’acqua nel nostro paese. Il 2 febbraio 2010 l'Italia ha chiesto all’Unione Europea una terza deroga per alcune forniture di acqua nelle regioni Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino-Alto Adige e Umbria.
Nelle suddette regioni c’è una presenza di arsenico, fluoruro e boro superiore ai limiti stabiliti dalla direttiva 98/83/CE del 3 novembre 1998. Per questo motivo l’Italia aveva formulato la seguente richiesta di terza deroga:
Parametro | Valore fissato | Popolazione | Volume totale di | Periodo richiesta |
Arsenico | 50 μg/litro | 1.020.173 | 244.669 | 2010-2012 |
Fluoro | 2.5 mg/l | 918.483 | 235.725 | 2010-2012 |
Boro | 3.0 mg/l | 109.339 | 51.395 | 2010-2012 |
Per quanto riguarda il boro e il fluoruro, le prove scientifiche permettono deroghe temporanee fino ai valori richiesti rispettivamente di 2-3 mg/l per il boro e di 2,5 mg/l per il fluoruro. Per quanto riguarda l'arsenico, le prove scientifiche nei documenti indicati in riferimento negli orientamenti dell'Organizzazione mondiale della sanità e nel parere
del comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali consentono deroghe temporanee fino a 20 μg/l, mentre valori di 30, 40 e 50 μg/l determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro. Pertanto occorre autorizzare unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 μg/l.
L’Unione Europea ha concesso le deroghe per il fluoro e il boro, ma ha respinto quello per l’arsenico. Senza più la deroga, l’acqua di 128 comuni italiani ha valori di arsenico superiore al limite consentito. La zona più “colpita” è il Lazio con ben 57 comuni.
Allegato: Decisione della Commissione.
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