Il suicidio del PD

Il fallimento del PDLa guerra interna tra Massimo D’Alema e Walter Veltroni sta distruggendo il Partito Democratico. Fondato il 14 ottobre del 2007, il PD doveva essere l’alternativa a “Forza Italia”. Invece, all’inizio il partito era un miscuglio di laici e cattolici e sinistroidi e centristi. Con il passar del tempo questa incongruenza è diventata sempre più evidente.

Alle elezioni politiche del 2008 il PD ha ottenuto un lusinghiero 33,2% alla Camera dei deputati. Al Senato il Partito Democratico ebbe il 33,7% delle preferenze. Stando ai sondaggi degli ultimi giorni, il PD non arriva al 23% delle preferenze. Un débâcle totale. In futuro la situazione potrebbe peggiorare se il PD farà il “papocchio” con il neonato “Polo della Nazione”.

Nei giorni scorsi il segretario del PD, Pierluigi Bersani ha cambiato di nuovo idea. Niente più primarie e nessuna nascita del “Nuovo Ulivo”. Nella nuova “linea” politica del PD sembra che non ci sia più spazio per Nichi Vendola e Antonio Di Pietro. I leader del PD non fanno le primarie perché hanno paura di perderle(vedi con Vendola in Puglia) e non costruiscono la coalizione di centrosinistra perché hanno paura di perdere.

Quello che non hanno capito gli esponenti del PD è che con il “Terzo Polo” non si va da nessuna parte lo stesso. Il “Polo della Nazione” raccoglierà si e no il 15% alle prossime elezioni. Più o meno lo stesso risultato che potranno ottenere SEL e IDV messi insieme. L’unico a rimetterci sarà il PD, che perderà ulteriormente consenso arrivando sotto il 20%. In pratica è un vero e proprio suicidio.

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