Il labirinto dell’Ikea è un’arma psicologica

Ikea AfragolaNel 2004 la multinazionale “Ikea” è sbarcata a Napoli. L’azienda svedese ha aperto una struttura ad Afragola su una superficie di 32.700 metri quadri.

Dopo alcune settimane dall’inaugurazione, il sottoscritto decise di fare un “sopralluogo” per “ammirare” da vicino il mondo Ikea. Mi ricordo che rimasi completamente sconvolto dal “labirinto interno” nello store. Alla fine del “giro” non ero in grado di trovare l’uscita.

A distanza di anni, spunta fuori un ricerca condotta dal professor Allan Penn, direttore del “Virtual Reality Centre for the Built Environment” dell’University College London. Forse vi sorprenderà, ma secondo questo studio la struttura dell'Ikea è “un'arma psicologica tesa a confondere e disorientare i clienti in modo da farli spendere sempre di più”.

Il professore ha dichiarato “Il successo dell’Ikea si basa su una specie di imbarazzo dei clienti che perdono l'orientamento. Per raggiungere l’uscita bisogna girovagare in una serie infinita di svolte e giravolte. In questo infinito viaggio si mettono perciò nel carrello molte più cose di quelle preventivate”.

Penn ha svolto la sua ricerca basandosi sulla struttura dell’Ikea di Londra. Questo dato però non “smonta” la ricerca, perché gli store della società svedese sono più o meno uguali in tutto il mondo. Il professore dice “Ovunque c'è un sentiero, segnato da strisce sul pavimento, lungo il quale il catalogo dei prodotti dell'azienda assume una forma fisica perché tutti gli oggetti sono esposti. Il concetto, insomma, è che restando nel labirinto si resta a contatto con mobili, seggiolini, lampade, padelle. Tutti prodotti a poco prezzo. Che vengono comprati”.

Come prevedibile, non si è fatta attendere la smentita dell’Ikea. Un portavoce ha affermato “La struttura dell’Ikea è stata studiata solo per mettere a proprio agio i clienti, mostrando loro tutti i prodotti in vendita”. Per la cronaca, in Italia ci sono ben 20 store della multinazionale svedese. Le ultime aperture sono state fatte nel 2010 a Baronissi(Salerno) e a San Giuliano(Milano).

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