Il mistero di villa Arcore

Villa ArcoreNelle ultime settimane la villa di Arcore è spesso citata per i festini a base di “pucchiacca” fatti da Silvio Berlusconi. Nessuno si chiede però come il premier abbia acquistato questa villa. Anche qui viene fuori una bella storiella.

Il 30 agosto del 1970, il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino uccide con un fucile da caccia la moglie Anna Fallarino e il suo amante. Quindi si ammazza anche lui. Il marchese ha un gran patrimonio che finisce in eredità alla figlia Annamaria. La ragazza ha solo 19 anni. Per la legge dell’epoca è ancora minorenne.

Per questo motivo, il tribunale nomina Giorgio Bergamasco(un vecchio amico dei Casati) tutore di Annamaria. Cesare Previti, conoscente della sorella della Fallarino, è nominato pro-tutore. La giovane marchese non riesce a sopportare la pressione dei media. Decide di stabilirsi in Brasile dove sposa Pier Donà Dalle Rose.

Il 26 giugno 1971 il tutore Bergamasco, buon tributarista, presenta all’Ufficio delle imposte la denuncia di successione e l’inventario analitico dei beni ereditati dalla marchesina minorenne. Annamaria ha ereditato terreni, villa Arcore, titoli azionari, mobili e gioielli per un valore complessivo di 2 miliardi e 403 milioni. Togliendo le tasse e i debiti il valore ammonta ad 1 miliardo e 965 milioni.

Il 22 maggio 1972 Annamaria compie 21 anni. La giovane marchese potrebbe occuparsi in proprio il patrimonio. La ragazza però è fragile e insicura. Il 27 settembre del 1972 nomina procuratore generale(senza limitazione di mandato) l’ex tutore Bergamasco, nel frattempo diventato ministro del governo Andreotti. L’ex-pro tutore Previti resta suo avvocato.

Nell’autunno del 1973 Annamaria affida a Previti il compito di vendere la villa di Arcore senza gli arredi, la pinacoteca, la biblioteca e le circostanti proprietà terriere. Poco dopo, Previti chiama la ragazza informandola che c’è un acquirente. L’uomo interessato a villa Arcore è Silvio Berlusconi, il quale ha fatto un offerta “larga”(secondo Previti) di 500 milioni di lire per la villa e tutto il resto. A Milano in quegli anni allo stesso prezzo si comprava un comune appartamento. In pratica è un raggiro. Non solo Berlusconi acquisterà la villa a basso prezzo, ma dilazionerà il pagamento negli anni. Per un po' le tasse continuerà a pagarle la marchesa.

Il 4 maggio 1977 è costituita a Roma l’Immobiliare Idra, una delle società della galassia berlusconiana. Entrano nel collegio sindacale Umberto Previti e, sino al 28 giugno 1979, il figlio Cesare. Alla “Immobiliare Idra” sarà intestata la villa di Arcore. In pratica Previti, oltre ad essere l’avvocato di Annamaria, cura gli interessi di Silvio Berlusconi all’insaputa della sua assistita.

L’atto pubblico di vendita della villa viene sottoscritto il 2 ottobre 1980 davanti ad un notaio. Annamaria è rappresentata dal procuratore generale Bergamasco, mentre l’Immobiliare Idra è rappresentata dall’amministratore unico, Giovanni Del Santo. Quest’ultimo è commercialista prestanome. La villa settecentesca, già residenza dei conti Giulini e dei marchesi Casati Stampa, nel rogito è indicata come “casa d’abitazione con circostanti fabbriche rurali e terreni a varia destinazione”.

Dopo alcuni mesi, la “casa di abitazione”(pagata mezzo miliardo a rate) sarà ritenuta dalla Cariplo garanzia congrua per un finanziamento di 7 miliardi e 300 milioni(fidejussione dell'Immobiliare Idra in favore della Cantieri Riuniti Milanesi: da Berlusconi a Berlusconi) e dal Monte dei Paschi di Siena per un ulteriore finanziamento di 680 milioni all’Immobiliare Idra. Per ulteriori info sulla storia, vi consiglio di leggere il libro di Giovanni Ruggeri “Berlusconi. Gli affari del Presidente, Kaos, Milano 1994, pp. 79-90”.

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