Il video integrale di Benigni al Festival di Sanremo

Roberto Benigni

Il “Festival di Sanremo” ha fatto il botto. La puntata di ieri(17 febbraio) è stata vista in media da 12 milioni 363 mila spettatori pari ad uno share del 50.90%. Il buon riscontro è stato registrato grazie all’intervento dell’ospite Roberto Benigni.

L’attore e regista toscano è entrato nella sala dell’Ariston seduto su un cavallo bianco con in mano il tricolore(foto). Come ha detto anche Benigni è stata un’entrata memorabile. Il comico però ha aggiunto “per il cavallo”. Il toscano ha esordito dicendo “Avevo qualche dubbio a venire a cavallo perché per i cavalieri è un periodo poco felice”.

Benigni ha parlato per circa 50 minuti. Il comico ha parlato dell’Unità d’Italia. Ha iniziato con l’inno di Mameli, poi è stata la volta di Giuseppe Garibaldi. Tra un personaggio “storico” e l’altro, Benigni ha trovato anche il tempo di lanciare qualche frecciatina a Marchionne, Berlusconi e al Partito Democratico.

Benigni ha detto “La prima capitale è stata Torino poi fu spostata a Detroit”. Il comico ha proseguito dicendo “150 anni per una nazione che volete che sono, è una bambina, una minorenne. Sta storia delle minorenni è nata a Sanremo con la Cinquetti si è spacciata per la nipote di Claudio Villa. Ruby Rubacuori: Berlusconi l'ho detto, se non ti piace cambia canale e vai sul Due: no, là c'è Santoro. Berlusconi ha detto che è la nipote di Mubarak, bastava andare all’anagrafe in Egitto e vedere se Mubarak di cognome fa rubacuori”.

Tra le tante “perle” di Benigni menziono queste: “L'Italia è l'unico paese al mondo dove è nata prima la cultura e poi la nazione. Cavour, Mazzini, Garibaldi sono usciti dalla politica più poveri ma hanno lasciato ricchi noi. Una cosa memorabile. la nostra bandiera è l'unica che viene dal più grande poeta del mondo(Dante). Vogliategli bene a quella bandiera”.

Il comico ha chiuso il suo monologo cantando l’inno di Mameli senza musica. Ancora una volta Roberto Benigni ha trasformato un passaggio televisivo in un evento. La cosa però dovrebbe far riflettere. Stiamo messi proprio male se affidiamo l’Unità di una nazione e la sua sorte ad un comico. Comunque, sono d’accordo con Benigni. Italiani svegliatevi!

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