La cocaina nella Napoli bene

CocainaNei giorni scorsi il giornale “La Repubblica” ha pubblicato un’interessante intervista di Roberto Saviano ad un collaboratore di giustizia.

In una parte l’intervistato dice “Una volta nella villa di un attore napoletano portai coca a volontà e tutte le ragazze, i ragazzi, gli attori, tutti volevano la mia amicizia. Mi sentivo di aver conquistato la fiducia di tutti i ricchi della città, io che venivo da quella parte di Napoli che consideravano una merda. La roba bianca della città di merda però gli piaceva molto”.

Sarà un caso, ma nei giorni scorsi i carabinieri hanno scoperto un “giro” di cocaina proprio nella cosiddetta “Napoli bene”. Alcuni pusher dei quartieri spagnoli consegnavano a domicilio la droga(soprattutto cocaina). I “clienti” erano soprattutto professionisti ed imprenditori napoletani di Chiaia, Posillipo e Capri. Uno scandalo senza precedenti.  L’indagine è partita per caso.

I carabinieri della stazione di Posillipo hanno scoperto questo “giro” intercettando uno degli spacciatori in “missione” a Chiaia e nella zona collinare. L’operazione ha portato all’arresto di 11 persone per il reato di cessione di cocaina. Secondo quanto emerso dall’indagine tra i più assidui consumatori di cocaina c’era anche un noto ginecologo napoletano. Questo “professionista” si faceva portare la cocaina direttamente in clinica. Non contento, eseguiva interventi chirurgici sotto l’effetto della cocaina. Nonostante ciò, il medico non risulta indagato perché consumava la droga per uso personale.

La versione online de “Il Mattino” riporta i nomi e i cognomi delle undici pusher arrestati, però non vengono menzionate l’identità dei consumatori della droga in nome della privacy. Non so voi, ma io voglio sapere chi sono i “cocainomani”. Sinceramente non sono tranquillo se penso che in giro c’è un ginecologo che fa uso di cocaina. Facciamo anche la privacy “ad status social”? Questo dovrebbe farvi capire che la privacy è un’altra presa per il culo…

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