Caldoro non fa chiarezza sul nucleare in Campania

Stefano Caldoro e Silvio BerlusconiL’emergenza nella centrale di Fukushima in Giappone non ha fermato il programma del ritorno al nucleare in Italia. Fino ad ieri, sembrava che il governo Berlusconi se ne fregasse di ciò che vuole il popolo. Poi, dopo le grandi polemiche, sembra che il governo abbia tirato il freno a mano sul nucleare.

Il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, ha dichiarato “Quello che è successo in Giappone, un momento di riflessione lo deve dare”. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo teme che la “faccenda” del nucleare possa far perdere le elezioni in programma a maggio. Questo dietrofront non convince Pier Luigi Bersani. Intervistato da Radio 24, il segretario del PD  ha dichiarato “Ci sono degli atti in Parlamento e se il governo vuole essere coerente si sospendano quegli atti”. Un paio di giorni fa, il sottosegretario alle Attività produttive Stefano Saglia aveva dichiarato che le centrali sarebbero stato realizzate solo nelle regioni favorevoli al nucleare. Quali sono? Le regioni favorevoli sono quattro: Campania, Lombardia, Piemonte e Veneto.

Dopo il disastro nella centrale di Fukushima, il Veneto ha subito fatto sapere che non è più disposto ad ospitare centrale. Lo stesso ha fatto anche la Lombardia. Il governatore Formigoni ha dichiarato che la sua regione non ha bisogno del nucleare perché è autosufficiente. Il governatore del Piemonte Roberto Cota non ha rilasciato ancora nessun commento, mentre Stefano Caldoro ha fatto alcune dichiarazioni alquanto sconcertanti.

Il governatore della Campania ha detto “La preoccupazione del mondo deve guardare innanzitutto alla salute e alla sicurezza dei cittadini. La scelta del nucleare è una scelta mondiale, europea. Abbiamo centrali al di là delle Alpi, nel bacino del Mediterraneo e ne avremo a cento chilometri da noi. E come abbiamo visto il mare non ti difende e noi compriamo l’energia nucleare da questi paesi, fatta in centrali che noi non controlliamo. L’Europa deve decidere cosa fare, non solo l’Italia. E per quanto riguarda la possibilità che la Campania possa ospitare centrali nucleari, la scelta non può che essere compiuta dai tecnici. Ma è evidente che ci sono alcune regioni, con la Campania in testa, che hanno problemi sismici o idrogeologici. Ribadisco che però si tratta di una scelta mondiale da fare senza paletti ideologici”.

In pratica, il governatore(o “cameriere” di Berlusconi) non si opporrà se i tecnici diranno che la Campania è idonea ad ospitare le centrali nucleari. Follia pura. Per la cronaca, il piano del governo prevedrebbe(secondo i deputati del PD) due centrali in Campania. Una alla foce del Sele e l’altra alla foce del Garigliano. Sarà un caso, ma proprio ieri il fiume Garigliano è tracimato in più punti in un vasto territorio compreso tra il Sud Pontino e la zona di Sessa Aurunca.

Per ulteriori info: Il Mattino.

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