La guerra per il gas e il petrolio libico

I caccia pronti ad andare in LibiaDa poche ore è partita l’operazione “Odissea dell’alba”. Dopo circa 42 anni Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Italia si sono accorte che la Libia è sotto la dittatura di Muammar Gheddafi. Per questo motivo le 4 potenze hanno deciso di intervenire per “fermare” l’offensiva dell’esercito libico(mercenari?) contro i ribelli di Bengasi.

Fino a poche settimane fa tutti facevano affari con Gheddafi. Nel novembre del 2009 il leader libico venne in Italia a darci lezioni di Corano. La cosa si è ripetuta anche nell’agosto del 2010. In quell’occasione Gheddafi dichiarò “L’Islam dovrebbe diventare la religione di tutta l’Europa”. La cosa più strana è che il nostro premier ha baciato le mani a questo “feroce” dittatore. Allora perché fanno questa guerra contro Gheddafi?

La risposta è semplice. La Libia è una nazione ricca di petrolio e di gas. Togliendo Gheddafi, queste nazioni(soprattutto Stati Uniti e Francia) metteranno le mani su queste due “cose preziose”. L’Italia ha tutto da perdere. Il nostro paese verrà considerato un traditore da Gheddafi, mentre i ribelli ci considerano i migliori “alleati” del leader libico. Un casino senza precedenti. Ringraziamo il governo Berlusconi.

Sinceramente non so a cosa porterà questa operazione “Odissea dell’alba”. L’unica cosa certa è che ci saranno vittime innocenti. I primi aerei partiti verso Bengasi sono stati quelli francesi. Tripoli verrà bombardata con missili Cruise lanciati da 25 fra navi da guerra e sottomarini dislocati nel Mediterraneo. La base di Capodichino coordina intervento. Berlusconi assicura che i missili libici non sono un pericolo per Italia. Sarà vero?

Commenti

  1. In questi anni di pace relativa,tutti si erano prodigati nell'elogio della politica estera berlusconiana.Molti servi avevano addirittura esaltato il nuovo modo di intrattenere relazioni internazionali da parte del nostro premier,con la sua diplomazia "easy":barzellette e scherzi,amicizia con tutti e cordialità spinta fino all'estremo servilismo con tutti i premier stranieri.Poi l'improvviso voltafaccia "all'italiana",di colpo la Libia diventa la nostra nemica,gli Stati Uniti(i nostri veri padroni)sono da seguire nella finta opera di esportazione della democrazia,l'ONU diventa il nostro faro...e tutte le storielle,le strette di mano,le tendopoli concesse nella capitale al caro amico Gheddafi,il rispetto ottenuto dalla Francia sarkozyana,le barzellettine ai vertici ONU,la solidarietà del G8?Tutto finito,o forse tutto finto.Gli stati europei ci considerano molli,basta un colpo di tosse degli americani e le nostre basi sono aperte,a loro completa disposizione,i nostri caccia erano già in volo prima ancora che l'ONU potesse chiederne l'impiego.La guerra non è stata annunciata al popolo,ma gli obiettivi primari per i nostri nemici sono tutti qui,e l'Italia è odiata sia dai rivoluzionari che dai seguaci del Rais...Ora che Capodichino è così vicina a Bengasi ed ora che la guerra è realtà,vi fidate ancora di avere questi buffoni al governo,gente che finora ha deciso della nostra vita ed ora si troverà a decidere della nostra morte?

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  2. La cosa più drammatica è che siamo in guerra senza saperlo. Nessun politico italiano è andato in piazza o TV a spiegare il motivo dell'attacco. Non bastasse ciò, questi continuano a dire che non siamo in guerra. Follia pura. Faccio un appunto. Un annetto fa Gheddafi è stato accolto in Italia anche con delle hostess...

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