Il PDL attacca l’articolo 1 della Costituzione

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Questo è quello che recita l’articolo 1 della Costituzione italiana.

Nel gennaio 2010 Renato Brunetta disse che il suddetto articolo non significa assolutamente nulla. Ad un anno distanza l’articolo 1 torna nuovamente in discussione. Remigio Ceroni, deputato del PDL, ha presentato alla Camera una proposta di legge costituzionale per la modifica al comma 1 della Carta.

Il testo presentato dal “pidiellino” cambierebbe l’articolo 1 in questo modo: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale”. L’atto numero 4292 si intitola “Modifica dell'articolo 1 della Costituzione, concernente la centralità del Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica”.

Il deputato Ceroni ha dichiarato “Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi, per ora ribadiamo la centralità del parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c’è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore”.

I “pidiellini” sono alla frutta. Fanno di tutto pur di assecondare il loro “piccolo” capo. Ora stanno tirando fuori la storia che Berlusconi è stato eletto dalla maggioranza degli italiani. Non è così. Nel 2008 l’affluenza alle urne è stato del 80,5%. Il PDL(Forza Italia più Alleanza Nazionale) ha conquistato il 37,4% delle preferenze alla Camera e il 38,2% al Senato. Nel 2006 AN ha raccolto il 12,3% di preferenze in entrambe le camere. Se togliamo quei voti il PDL non arriva neanche al 26%. Senza contare che alcuni voti sono stati “acquistati”. Mi spiegate dov’è questa maggioranza degli italiani?