Il governo fa dietrofront sulle pensioni

Silvio Berlusconi dorme mentre l'Italia va a rotoliQuesta mattina(31 agosto) ho scritto un post in cui spiegavo che il governo Berlusconi sta giocando al gioco delle tre carte. Dopo un paio d’ore è saltata la discussa norma sulle pensioni. Facciamo un breve riepilogo.

Il 29 agosto 2011 c’è stato un vertice della maggioranza ad Arcore. I “pidiellini” e i “leghisti” avevano “sfornato” una norma che cancellava il diritto a riscattare il periodo di laurea e quello di leva ai fini del calcolo degli anni di lavoro. In poche parole, ai fini del calcolo dell’anzianità per la pensione venivano conteggiati solo gli anni di lavoro.

La norma ha scatenato numerose polemiche. Cisl e Uil avevano minacciato uno sciopero generale nella seconda settimana di settembre. Sul web si è scatenato un vero e proprio putiferio. Oggi il governo ha fatto dietrofront. La decisione è stata presa in un vertice al ministero dell’Economia tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e quello per la Semplificazione, Roberto Calderoli.

Il dietrofront del governo porterà una perdita del gettito di circa 1,5 miliardi di euro(500 milioni nel 2013 e 1 miliardo nel 2014). Considerando che i politicanti non vogliono aumentare l’Iva e non estenderanno ai privati il contributo di solidarietà, una domanda sorge spontanea. Dove prenderanno i soldi? Il governo Berlusconi punta tutto nella lotta all’evasione fiscale. Prevedo un far west.

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