I blogger protestano contro la legge bavaglio

Manifestazione anti bavaglioAssociazioni, movimenti, sindacati in piazza ieri(29 settembre) a Roma, al Pantheon, contro ogni forma di bavaglio alla stampa e all’attività della magistratura. Il presidio è stato promosso dal comitato per la libertà di informazione per l’imminente ritorno alla Camera del disegno di legge sulle intercettazioni.

Tra le norme che preoccupano quella cosiddetta “ammazza-blog” che prevede per chiunque pubblichi un testo in rete l’obbligo di rettifica entro 2 giorni o in caso contrario una sanzione fino a 12 mila euro. Al sit-in hanno aderito, tra gli altri, Cgil, Articolo 21, Fnsi, Usigrai, Tavola della Pace, Libertà e Giustizia, esponenti Pd, Verdi e Fed.Sinistra. Indignate ma anche ironiche le centinaia di persone che hanno partecipato al sit-in di Roma per dire “NO” alla legge sulle intercettazioni.

In molti indossavano sugli abiti post-it con slogan a favore della libertà di stampa, molti esponevano cartelli con scritto “NO ai bavagli”, mentre uno striscione con il volto di Berlusconi e un divieto apposto sulla sua bocca, parafrasava i versi di una canzone di Caterina Caselli, “Nessuno ti può giudicare nemmeno il web. La verità ti fa male lo so”. Giulietti, di Articolo 21, ha detto che se la legge sarà approvata verrà portato un dossier alle cancellerie europee e poi alla Corte Europea.

Luca Nicotra, segretario dell’associazione Agorà Digitale, ha dichiarato “Il DDL intercettazioni contiene l’ennesimo tentativo di sterilizzare il web allargando a esso le regole previste per la stampa tradizionale. Non sono forme di comunicazione paragonabili. In questi mesi il web è stato un luogo di dibattito acceso. In un paese che è agli ultimi posti per la libertà di informazione far nascere il timore di fare critiche è pericolosissimo. I nostri politici non riescono a vedere internet come una risorsa, ma la vedono come uno strumento pericoloso”.

Il segretario dell’associazione Agorà Digitale ha aggiunto “Dobbiamo fare in fretta. Abbiamo lanciato una sottoscrizione rivolta ai parlamentari, ma aperta a tutti sui 7 emendamenti già presentati alla Camera da 26 parlamentari di tutti gli schieramenti, anche dal PDL. Gli emendamenti limitano la portata della norma. Alcuni chiedono l’abrogazione del comma ammazza blog, altri impongono l’obbligo di rettifica solo alle testate registrate. Quello del deputato PDL Cassinelli riduce la multa e prevede tempi più lunghi per la rettifica”.

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