Cgia: Disoccupati all’11,1% con le nuove norme

I licenziamenti facili favoriscono le assunzioni?Dopo aver consegnato la lettera all’Unione Europea, il governo Berlusconi ha cercato di spiegare la norma che favorisce i licenziamenti. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha detto “I licenziamenti facili aumenteranno la propensione delle imprese ad assumere”. E’ così?

Alcuni sostengono che in questo modo le aziende possono assumere senza porsi il problema di licenziare se ci saranno problemi economici. Una domanda però sorge spontanea. A cosa servono i contratti a termine? Il contratto a tempo determinato era stato introdotto per agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Invece, è servito solo a rendere precaria la vita dei lavoratori. La “favola” raccontata dal governo Berlusconi è un’altra balla. Un’azienda licenza perché è in crisi non certo per assumere nuovo personale. Ergo, non ci saranno nuovi posti di lavoro, ma molte più persone in cassa integrazione o disoccupati. Lo dice anche Cgia Mestre.

L’associazione rivela “Se, durante il periodo della crisi, dal 2009 ad oggi, fosse stata applicata una norma sui licenziamenti facili, il tasso di disoccupazione in Italia sarebbe salito all’11,1%, anziché essere all’attuale 8,2%, con quasi 738 mila persone senza lavoro in più rispetto a quelle conteggiate oggi dall’Istat”. Il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi precisa che “si tratta di una stima fatta soltanto su quanti sarebbero stati espulsi dal mercato del lavoro dopo la cassa integrazione”.

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