Sacconi: Licenziamenti per più occupazione. Sindacati in agitazione

Maurizio SacconiIeri(26 ottobre) il governo Berlusconi ha consegnato all’UE la lettera contenente gli impegni dell’Italia per riformare il paese. Questa mattina Maurizio Sacconi è intervenuto a “Uno Mattina”. Il ministro ha parlato dei “licenziamenti facili” facendo il gioco delle tre carte.

Sacconi ha dichiarato “Sui licenziamenti siamo l’unico Paese al mondo che ha regole così rigide e mi auguro che quando entreremo nel merito, e il dialogo con le parti sociali sarà un passaggio decisivo e importante, ci potrà essere un atteggiamento responsabile”. Il ministro sostiene che “i licenziamenti facili aumenteranno la propensione delle imprese ad assumere”.  Nello specifico Sacconi ha detto “Bisogna creare un mercato del lavoro più dinamico, in cui le imprese si sentano maggiormente incoraggiate ad assumere”. Capito? Per il ministro licenziare vuole dire occupazione.

La lettera non è piaciuta ai sindacati. Susanna Camusso, leader CGIL, ha dichiarato “A giudicare dalle indiscrezioni di stampa che trapelano sui contenuti della lettera, lo spirito riformatore del governo si traduce in un ennesimo attacco del governo sui licenziamenti, sul lavoro precario e sulle pensioni, colpendo in particolar modo le donne e il Mezzogiorno”. La Camusso ha aggiunto “Noi siamo per proporre a tutti una iniziativa di mobilitazione unitaria che rimetta al centro le ragioni del lavoro e della crescita, ancora una volta negate dal governo”.

Raffaele Bonanni, leader CISL, ha detto “Ci muoveremo subito, reagiremo nelle prossime ore sia sulle pensioni sia sulla maggiore facilità dei licenziamenti. La lettera d’intenti dell’Italia a Bruxelles è solo uno specchietto per le allodole e istiga le persone alla ribellione. Andando avanti in questo modo noi non faremo mai la riforma delle pensioni. Facendo così si attaccano solo i più deboli”. Luigi Angeletti, leader UIL, ha commentato “Contro i dipendenti pubblici è stata messa in atto una vera e propria persecuzione con il blocco della contrattazione nazionale e quello sostanziale della contrattazione integrativa”. Il segretario ha annunciato uno sciopero del pubblico impiego per il 28 ottobre 2011 e una manifestazione a Roma. Lo sciopero di domani si terrà in contemporanea con la manifestazione dei pensionati della CGIL.

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