Troppo lavoro provoca depressione

Lavorare troppo raddoppia il rischio di ammalarsi di depressioneDa alcuni giorni la Apple è finita sotto accusa per le condizioni di lavoro all’interno della Foxconn. Questa azienda cinese fabbrica iPhone e iPad col marchio della multinazionale americana. La Laogai  e il “New York Times” hanno pubblicato un rapporto sulle condizioni di lavoro all’interno delle fabbriche dei fornitori cinesi di Apple.

Graziana Russo, autrice dell’articolo, scrive “Dietro un iPad si nascondo quindi delle storie di operai sfruttati e maltrattati che forse la società di Cupertino non conosce, o che forse ignora tranquillamente”. Questo modello di lavoro “schiavista” è stato importato in Italia grazie a Sergio Marchionne. L’amministratore delegato della Fiat ha costretto i propri operai ad accettare condizioni svantaggiose per mantenere il posto. La pausa pranzo è stato spostata alla fine del turno e gli operai sono costretti a fare 120 ore di straordinario all’anno. Molte altre aziende stanno seguendo questo nuovo modo di lavorare. Il modello “schiavista” è diventato realtà. Ma cosa comporta il troppo lavoro?

Una ricerca condotta da Marianna Virtanen della University College di Londra e pubblicata dalla rivista “PLoS ONE”, rivela che quando aumentano le ore di lavoro giornaliere aumentano i rischi di errori. Non solo, gli stacanovisti rischiano di andare incontro ad episodi depressivi. Le ore giuste di lavoro sono 7 o al massimo 8. Ferdinando Pellegrino, dirigente medico del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Salerno, ha dichiarato “L’episodio depressivo maggiore è scatenato da agenti esterni, se lavoro tanto e lavoro in ambienti sbagliati, senza giusta motivazione, con regole poco chiare, senza aspettative né gratifiche allora di certo si rischia la depressione”. In pratica, le persone che fanno un lavoro che non gli piace, rischiano di andare in depressione se lavorano più di 8 ore al giorno.

La Virtanen ha tenuto sotto controllo oltre 2000 lavoratori britannici di mezza età registrando una forte associazione tra lavoro straordinario e depressione. Lo psichiatra Pellegrino avverte “Si rischia grosso se si investe tutto sul lavoro dedicandogli ogni energia, perché lavorare solamente porta a perdere il contatto con la realtà. Si tratta dei lavoro-dipendenti o workaholic che fanno turni al di sopra della proprie possibilità”. Il rischio depressione aumenta se il lavoratore è un precario, perché al sovraccarico di lavoro si associa una dequalificazione professionale, la mancanza di aspettative, l’incertezza del futuro.

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