Eurostat: Droga e prostituzione nel PIL

Tutti i Paesi UE, compresa l'Italia, inseriranno nei conti una stima delle attività illegali.

Una scena del film The Wolf of Wall StreetNovità da parte di Eurostat a proposito della contabilità nazionale: dal 2014 nei conti i Paesi della UE inseriranno una stima delle attività illegali come traffico di stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando di sigarette e alcol.

In realtà già da decenni le attività illegali fanno parte del PIL. Con la nuova riforma dell’Eurostat “ora verranno armonizzati il calcolo e la definizione di tali attività illegali”. Una domanda sorge spontanea: perché non regolamentare(e tassare) cocaina e prostituzione? Nuova versione delle regole di contabilità anche per l’Istat. Il cambiamento coinvolge la misurazione del PIL prevedendo una revisione al rialzo per il nostro Paese tra l’1% e il 2%. L’effetto migliorativo è dovuto anche al fatto che le spese per ricerca e sviluppo saranno considerate “investimenti” e non più “costi”. In ballo anche una riclassificazione delle spese per armamenti e alcuni scambi con l’estero. Le ultime stime sull’economia sommersa risalgono al 2008, e indicano come il valore aggiunto sia compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro. Il peso dell’economia sommersa è quindi stimato tra il 16,3% e il 17,5% del PIL.

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