UE: Italia resta indietro su banda larga

Pubblicato il rapporto sul mercato delle Telecomunicazioni della Commissione europea: il nostro Paese fa lievi progressi, ma a un ritmo inferiore rispetto agli altri.

Italia resta indietro su banda largaL’Italia continua ad essere un paese non per internet. Questo è quello che emerge dal rapporto sul mercato delle TLC della Commissione UE relativo al periodo 2012-2013. Il nostro Paese ha fatto qualche progresso sulla banda larga, ma avanza ad un ritmo inferiore a quello della media UE. Le linee di nuova generazione sono cresciute dell’1% a gennaio 2014 rispetto a luglio 2013 e hanno raggiunto così il 3% del totale.

L’Italia è in ritardo soprattutto in merito alla penetrazione delle connessioni a 30 Mbps e alla velocità delle linee broadband già attive. Nel nostro Paese solo il 18,4% degli abbonamenti ha velocità superiore a 10 Mbps contro il 66% dell’UE. Gioca un ruolo determinante anche la scarsa alfabetizzazione: il 34% degli italiani dichiara di non aver mai usato Internet, il quarto dato più alto dell’UE. La Commissione Europea invita l’Italia a concentrare gli sforzi sul fronte dell’infrastrutture per la banda larga ad alta velocità. Diversa la situazione in ambito mobile, dove la banda larga nel gennaio di quest’anno ha raggiunto un tasso di penetrazione doppio(66,3%) rispetto a quello del 2011, e superiore alla media UE(61,1%). Resta invece negativo l’andamento dei ricavi del settore TLC: dopo aver perso il 3,4% nel 2011 e poi il 6,1% nel 2012, il ricavo medio per utente si è assestato a 153 euro, ben inferiore alla media UE di 187, anch’essa in calo.

Commenti