GTA V allena alla violenza? La perla di una madre poco informata

La signora Sabrina Salvadori si lamenta del fatto che GTA V sia un gioco violento, che istiga alla violenza, inadatto ad un bambino di 11 anni. Perché ha ignorato il PEGI?

Grand Theft Auto VUn bambino di 11 anni chiede alla mamma di comprare il videogioco GTA V perché tutti i suoi amichetti l’hanno giocato. Secondo voi, cosa farebbe un genitore “normale”? Per prima cosa controllerebbe che il videogioco sia adatto ad un minorenne, poi esaudirebbe il desiderio del figlio. Non la signora Sabrina Salvadori, una pediatra che ha scritto un articolo su “Il Corriere della Sera” per chiedere il divieto di vendita di GTA V. Il motivo?

Il videogioco è un’istigazione alla violenza anche sessuale, al crimine e al femminicidio. La Salvatori scrive: “Ma come è possibile che esistano dei giochi simili, che delle persone possano inventare e programmare dei giochi così, e che oltretutto questi giochi possano essere messi in vendita nei negozi? Sono stata ad un soffio dal regalare a mio figlio un’arma letale di cui non conoscevo la pericolosità, lo stavo per rovinare io stessa, che angoscia”. Non ci voleva un genio per capire che quel gioco non fosse adatto ad un bambino di 11 anni, bastava vedere il bollino rosso con il numero 18 sulla copertina(foto). Quello è il PEGI, un sistema utilizzato per garantire che forme di intrattenimento quali film, video, Copertina GTA VDVD e giochi per computer o console siano chiaramente etichettate per gruppi di età a seconda del loro contenuto. Perché la signora Salvatori l’ha ignorato?

Luca Forte di VGA24/7 scrive: “A me sembra che si tratti di un enorme esempio di un pessimo genitore che è alle prese con qualcosa che non conosce e piuttosto che condividere gli hobby ed educare il figlio si affida al caso e al ‘ma ce l’hanno tutti’”. Sono assolutamente d’accordo con questa tesi. La signora Salvatori dovrebbe lavorare di meno e occuparsi di più della crescita ed educazione del figlio. Il problema non è la violenza di GTA V ma quel “ce l’hanno tutti”. Il motivo? Con questo modo di pensare c’è il rischio che il bambino diventi un narcisista viziato senza personalità. Dove sta poi il nesso che un videogioco violento faccia diventare violento anche il giocatore? Ho giocato a GTA sulla Playstation nel lontano 1998, in seguito ho giocato anche GTA IV ed altri giochi violenti. Ho superato i trent’anni e non ho mai fatto del male a nessuno e nella mia stessa situazione ci sono tanti altri videogiocatori. Finitela con questi luoghi comuni. L’unica cosa che fa male è il lavoro.

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