Barcone si rovescia nel Mediterraneo. In 3 giorni soccorsi 5.629 migranti

Nel giorno in cui si registra una nuova tragedia nel Canale di Sicilia resi noti i dati del Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera. La Convenzione di Dublino II danneggia l'Italia.

MigrantiNuova strage di migranti nel mar Mediterraneo. Nove cadaveri sono stati recuperati dalla Guardia Costiera italiana a circa 80 miglia dalle coste della Libia, nell’area dove si è capovolto un barcone carico di migranti diretto verso l’Italia. Tratte in salvo 144 persone. Negli ultimi tre giorni sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia 5.629 migranti diretti verso l’Italia.

Tutti i prefetti sono stati sollecitati dal Viminale ad individuare strutture di accoglienza sui loro territori per far fronte al massiccio arrivo di migranti che continuano a sbarcare in questi giorni. I centri sono infatti pieni ed occorre mettere a disposizione altri posti. Nella sola giornata di ieri(12 aprile) il Centro nazionale soccorso della Guardia Costiera ha coordinato gli interventi di assistenza a 22 barconi. E oggi altre dieci segnalazioni di unità fatiscenti in arrivo. Hanno partecipato ai soccorsi quattro navi e un aereo della Guardia Costiera e nove mercantili. Impiegati anche una nave della Marina Militare, un pattugliatore islandese e due motovedette della Guardia Costiera.

I migranti rappresentano un problema per il nostro Paese. Il motivo? La Convenzione di Dublino II prevede che un rifugiato deve rimanere nel primo Paese di arrivo. Quindi se arrivano tutti in Italia per ragioni geografiche di vicinanza all’Africa devono rimanere nel nostro Paese anche se non vogliono. Il regolamento impedisce i diritti legali e il benessere personale dei richiedenti asilo, compreso il diritto a un equo esame della loro domanda d’asilo e, ove riconosciuto, a una protezione effettiva. Esso conduce inoltre a una distribuzione ineguale delle richieste d’asilo tra gli Stati membri. La Convenzione di Dublino II andrebbe rivista, passando ad una concezione “europea” delle frontiere, e non più nazionale.

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