IVASS: Abolito attestato di rischio cartaceo

Dal 1° luglio stop agli attestati di rischio cartacei. Per la conclusione di un nuovo contratto, l’intermediario dovrà sempre acquisire l’informazione sulla classe di merito dalla Banca dati degli attestati.

Attestato di rischioDal primo luglio 2015 l’attestato di rischio degli automobilisti non verrà più inviato per posta ma sarà disponibile per via telematica sul sito web della compagnia. Questa è una delle novità illustrata dall’IVASS durante il Workshop “La dematerializzazione dell’attestato di rischio RC auto: le novità regolamentari. Le possibili soluzioni per le polizze gratuite”. Sarà prevista anche un’altra modalità di invio: posta elettronica, app per smartphone e social network.

I contraenti saranno informati delle novità mediante una lettera che le compagnie avranno l’obbligo di trasmettere al domicilio degli stessi alla scadenza del contratto. L’attestato potrà comunque continuare ad essere consegnato in formato cartaceo a chi ne farà richiesta alla propria assicurazione ma non avrà più alcun valore. La vera novità, infatti, è un’altra: per la conclusione di un nuovo contratto, l’intermediario dovrà sempre acquisire l’informazione sulla classe di merito dalla Banca dati degli attestati. Resterà un “buco” per i sinistri degli ultimi tre mesi. L’attestato di rischio telematico conterrà non più solo il nome del contraente, ma anche quello del proprietario del mezzo.

Novità anche riguardo l’aggiornamento in tempo reale della banca dati delle coperture assicurative. Dal 18 aprile 2015, infatti, i dati presenti nell’archivio digitale di Ania vengono automaticamente comunicati alla motorizzazione. Relativamente all’indagine sulle polizze RC auto gratuite offerte con l’acquisto dell’autovettura, le proposte di soluzione non vanno aldilà di una moral suasion verso le compagnie affinché considerino l’annualità coperta da tali polizze come ugualmente valida ai fini dell’attestato di rischio. La vicenda riguarda circa 13 mila assicurati, entrati in contatto con una delle 3 imprese “critiche”, per un valore di premi pari a circa 6 milioni di euro.

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