Renzi tassa l’aria condizionata?

Federconsumatori e Adusbef stimano un aggravio di 200 euro a famiglia a causa di una direttiva europea recepita dall'Italia.

CondizionatoreArriva la tassa sull’aria condizionata. Lo annunciano Federconsumatori e Adusbef. L’esigenza di introdurre tale tassa deriva dalla necessità per l’Italia di adeguare la propria legislazione a una direttiva europea sulle emissioni di anidride carbonica.

Una direttiva che ha il nobile scopo di tutelare l’ecosistema limitando l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera. La direttiva europea recepita dall’Italia obbliga i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli dei condizionatori ogni quattro anni. Federconsumatori e Adusbef stimano una spesa di 180-220 euro per il rilascio del libretto e del primo bollino per i condizionatori. La cifra sale a 300 euro se i condizionatori in casa sono più di uno. Sono previste delle multe salate per chi non è in regola: dai 500 ai 3 mila euro. Matteo Renzi mette le mani nelle tasche degli italiani? Non proprio.

La norma che equipara gli impianti di climatizzazione a quelli di riscaldamento è in vigore dal 2014 e riguarda impianti termici di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale maggiore di 10 kW e impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW. La normativa colpisce soprattutto i grossi impianti, ovvero quelli installati nei ristoranti e in altre attività commerciali. Non riguarda la maggior parte dei condizionatori installati nelle case dei cittadini. Tanto per fare un esempio, il climatizzatore Samsung AR9000 12000 BTU ha una potenza di 3,5 kW, di molto inferiore rispetto ai 12 kW previsti dalla normativa.

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