Eurogruppo approva salvataggio Grecia. Germania contraria a taglio debito
L’Eurogruppo ha dato il via libera venerdì(14 agosto) al terzo salvataggio per la Grecia. Si tratta di un pacchetto di finanziamenti da 86 miliardi di euro in 3 anni(compresi 25 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche) in cambio di riforme dure e ad ampio spettro.
La Grecia dovrà creare e rendere operativo entro fine anno il fondo per le privatizzazioni, che comprenderà anche alcune banche dopo la ricapitalizzazione. Dovrà realizzare 50 miliardi mettendo asset sul mercato. L’accordo sarà poi sottoposto a più stress test nei prossimi mesi. La Grecia dovrà attuare riforme fiscali e rafforzare la lotta all’evasione, attuare “ambiziose” riforme del sistema previdenziale, nel mercato del lavoro. Inoltre dovrà attuare delle riforme per aprire l’economia agli investimenti e alla competizione, e ancora modernizzare e depoliticizzare l’amministrazione pubblica. Tutto bene? Mica tanto. Il Parlamento tedesco voterà mercoledì mattina(19 agosto), durante una sessione speciale, il terzo piano di salvataggio per la Grecia. Il presidente del Bundestag, Norbert Lammert, ha invitato i Parlamentari a interrompere le vacanze e a tornare a Berlino per il voto.
La coalizione della Merkel dovrebbe riuscire ad avere sufficiente sostegno in Aula per il sì, malgrado decine di oppositori nello stesso partito Cdu-Csu che a luglio hanno rifiutato di appoggiare il negoziato. Berlino si dice contraria al taglio del debito di Atene. Perché la Germania è così ostile? Il debito greco è insostenibile perché buona parte dei prestiti ricevuti progressivamente sono serviti a pagare gli interessi. I tedeschi lo sanno e proseguono con la linea dura per attuare un progetto coloniale atto a trasferire valore e assets dalla Grecia direttamente alla Germania con il fine di pagare i servizi utilizzati dalla cittadinanza tedesca. Della serie, prima li affami con l’austerità e poi li togli i loro beni strategici a prezzi agevolati. A rivelare questo piano è stata la rete tedesca “Erste TV”. Gli aeroporti greci sono passati dallo Stato ellenico all’azienda statale tedesca FraPort(Aeroporti di Francoforte), di proprietà della regione dell’Assia. I tedeschi stanno facendo con la finanza ciò che non è riuscito a Hitler con le armi.
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