Colosseo chiuso, un decreto dal governo Renzi
Ieri(18 settembre), Colosseo, Foro Romano e Palatino, Terme di Diocleziano e Ostia Antica, sono stati chiusi al pubblico fino alle 11.30 a causa di un’assemblea sindacale. Disagi sia per i visitatori che per guide turistiche e polizia. Nessuno, infatti, era al corrente di questa chiusura temporanea. E’ uno sciopero selvaggio come sostengono alcuni media?
Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #colosseo #lavoltabuona pic.twitter.com/D154PLS8L8
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 18 Settembre 2015
Un documento dimostra che in realtà l’assemblea era stata comunicata da una settimana e poi regolarmente autorizzata. Perché c’è stato lo sciopero? Uno dei motivi è il mancato pagamento delle indennità di turnazione e delle prestazioni per le aperture straordinarie dei luoghi di cultura, dopo quasi un anno solare di inutile attesa. Credo che basti questo per giustificare lo sciopero. Invece il premier gelataio Matteo Renzi ha preso la palla al balzo per fare l’ennesimo attaccato ai sindacati. Non è un caso. Davide Serra, uno dei suoi sostenitori, ha detto più volte che lo sciopero deve essere regolato. Detto fatto. Il Consiglio dei Ministri di ieri ha varato un decreto legge che trasforma musei e luoghi di cultura come servizi pubblici essenziali.
Da oggi in Italia musei e luoghi della cultura sono servizi pubblici essenziali come scuole, ospedali, trasporti. Approvato il decreto legge
— Dario Franceschini (@dariofrance) 18 Settembre 2015
Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha dichiarato: “C’erano i presupposti di urgenza per il DL perché ci sono disagi per i turisti e c’è un danno di immagine per l’Italia. Non c’è nessuna limitazione al diritto legittimo dei lavoratori di fare un’assemblea, c’è semplicemente un riconoscimento che i musei impattano sulla vita di altre persone e quindi quei diritti vanno regolamentati in modo diverso, informando il Garante sugli scioperi che discute con le categorie sindacali le modalità di svolgimento di una assemblea e uno sciopero”. Una domanda sorge spontanea: perché il ministro non ha ancora pagato gli straordinari ai dipendenti?
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