Renzi toglie l’IMU ai ricchi e fa pagare gli esami ai poveri

Sotto osservazione 208 esami e prestazioni a rischio. Grazie al governo Renzi la Sanità italiana rischia diventare a pagamento come quella americana.

Matteo Renzi

Il tizio che vedete nella foto è Matteo Renzi, un figlio di papà nullafacente che fa il premier per hobby e spara baggianate a raffica sui social. Il mese scorso ha promesso l’abolizione della tassa sulla prima casa per tutti a partire dal 2016. Dove troverà le risorse? Semplice. Facendo pagare gli esami ai poveracci.

Il maxiemendamento del governo al DL enti territoriali conferma tagli pari a 2,3 miliardi sul livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale. L’iniziativa rientra nell’ambito della lotta agli sprechi. Sono 208 le prestazioni a rischio inappropriatezza, comprese nell’elenco che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha consegnato ai sindacati dei medici. Sul tavolo del confronto il decreto contro le prescrizioni inutili a cui sta lavorando il ministero e che preoccupa i camici bianchi, passibili di sanzioni. Fra le prestazioni oggetto del giro di vite, estrazioni e ricostruzioni di denti, Tac e risonanza magnetica della colonna e degli arti, test allergologici e test genetici alla terapia anti colesterolo. Questa norma è un’altra batosta per le persone meno abbienti. Una domanda sorge spontanea: con quale criterio viene stabilito che un esame è inutile? Non viene spiegato come le Regioni dovranno controllare che l’elenco venga rispettato e quali sanzioni devono prevedere. Un casino in pratica. La federazione dei medici di famiglia si dice contraria alle sanzioni per i medici e annuncia proteste. Il governo Renzi verrà ricordato per aver complicato la vita alle persone indigenti.

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