UE all’Italia: Limitare le esenzioni sull’IVA
L’Italia come molti altri Stati membri ha un peso fiscale relativamente alto sul lavoro, e ci sarebbe almeno un margine per spostare il peso fiscale a imposte meno distorsive, come quelle sui consumi, quelle ricorrenti sulla proprietà immobiliare e quelle sull’ambiente e sulle donazioni.
E’ quanto emerge dal rapporto 2015 “Riforme fiscali negli Stati dell’Unione europea”, redatto dalle direzioni generali Affari economici e Fiscalità della Commissione europea. Secondo il rapporto sulla fiscalità, l’Italia ha un gap sull’IVA significativamente più alto della media UE, con bassi introiti e fuori dalle norme amministrative. La Commissione europea intravede però un margine di manovra per migliorare l’efficienza del sistema IVA limitando i tassi ridotti e le esenzioni non obbligatorie. L’uso di un’aliquota standard potrebbe essere soluzione, dicono gli esperti. L’Italia, come Grecia, Spagna, Polonia e Regno Unito, ha un gettito IVA significativamente al di sotto della media. Nel 2014 il gettito IVA italiano è stato del 36,8%, contro il 48,1% della media UE e il 48% dell’eurozona.
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