Arriva la tassa sull’ascensore?

La disposizione viene motivata con l'esigenza di aumentare il livello di sicurezza degli impianti di ascensore esistenti in Italia.

AscensoreBrutte notizie per i proprietari di case. Neanche il tempo di godersi i soldi risparmiati con l’abolizione della Tasi che arriva un nuovo salasso: la tassa sull’ascensore. La novità è contenuta nel decreto attuativo della direttiva comunitaria 2014/33/UE sulla sicurezza degli ascensori, il cui schema è stato licenziato in questi giorni dal Ministero dello Sviluppo Economico per andare sul tavolo di uno dei prossimi consigli dei ministri. La direttiva dovrà essere recepita entro il 19 aprile 2016.

L’attuale testo del provvedimento attribuisce ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa. “Non ci sarà alcuna verifica straordinaria sugli ascensori, bensì controlli di sicurezza da svolgersi nell’ambito della prima verifica ordinaria utile. Una maggiore attenzione sarà concentrata solo per gli impianti molto vecchi installati prima del 1999”. Questo è quello che scrive il Mise in una nota. Tutto bene? Mica tanto. L’articolo 2 del provvedimento stabilisce che gli ascensori saranno verificati non solo con riferimento ai requisiti vigenti all’epoca, ma anche con riferimento ai più importanti requisiti di sicurezza introdotti successivamente. Vale a dire precisione di fermata, livellamento tra cabina e piano, presenza di illuminazione del locale macchine, presenza ed efficacia dei dispositivi di richiusura delle porte di piano, presenza di porte di cabina, rischio di schiacciamento per porte motorizzate, e così via. Ciò significa in sostanza che tutti gli ascensori, considerati a norma oggi, laddove non rispondenti agli ulteriori requisiti di sicurezza, a seguito della verifica, dovranno necessariamente essere adeguati con costi ovviamente a carico dei proprietari.

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