Istat: Ricchezza Sud metà di quella Nord

La povertà relativa coinvolge circa un decimo delle famiglie residenti, quella assoluta il 5,7%. Il rapporto Istat "Noi Italia" fotografa tutte le difficoltà economiche del Belpaese.

Noi Italia 2016Oggi(7 aprile) l’Istat ha presentato l’ottavo rapporto “Noi Italia”, che in 100 schede fotografa il Paese. I dati sono riferiti all’anno 2014. Con una densità media di 201,2 abitanti per km², l’Italia è tra i paesi più densamente popolati dell’Unione: la media UE28 è di 112,9 abitanti per km². Soltanto Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Germania e Lussemburgo presentano densità superiori, se si esclude il caso molto particolare dell’isola di Malta, in cui su un territorio di poco più di 300 km² insistono 1.352,4 abitanti.

Nel Mezzogiorno il PIL pro capite è di 16.761 euro, poco più della metà del Nord-Ovest(30.821 euro) e del Nord Est(29.734 euro). La media nazionale è di 25.256 euro, la più bassa dal 2004. Tra il 2013 e il 2014 l’incidenza della povertà(relativa e assoluta) è risultata sostanzialmente stabile. La povertà relativa coinvolge circa un decimo delle famiglie residenti, quella assoluta il 5,7%. L’indicatore di grave deprivazione materiale scende all’11,6% dal 12,3% del 2013, ma il problema riguarda ancora 4 milioni di persone. Il valore del Mezzogiorno(19,9%, equivalente a oltre 4 milioni di individui) è più alto di quello rilevato in tutto il Centro-Nord(7,2%, quasi 3 milioni di individui).

La pressione fiscale in Italia nel 2014 risulta pari al 43,6% del PIL, al quinto posto fra i ventotto paesi dell’Unione e, comparata ai maggiori paesi europei, inferiore solo a quella della Francia(46,2% del PIL). La Pubblica amministrazione italiana nel 2014 spende circa 13,5 mila euro per abitante, un valore leggermente superiore a quello medio dell’UE28. Tra le grandi economie dell’Unione, Francia, Germania e Regno Unito presentano livelli più elevati, mentre la Spagna spende meno del nostro Paese.  Il rapporto debito/PIL nel 2014 è salito al 132,3. La Pubblica amministrazione italiana nel 2014 spende circa 13,5 mila euro per abitante, un valore leggermente superiore a quello medio dell’UE28. Tra le grandi economie dell’Unione, Francia, Germania e Regno Unito presentano livelli più elevati, mentre la Spagna spende meno del nostro Paese.

Italia paese di vecchi, con pochi matrimoni e pochi figli. Ci sono 157,7 anziani ogni 100 giovani e 55 persone in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa. E per la prima volta negli ultimi 10 anni, decresce la speranza di vita: 0,2 punti per gli uomini(80,1) e 0,3 per le donne(84,7). Siamo uno dei Paesi UE con meno nozze: 3,2 matrimoni ogni mille abitanti e continua a scendere il numero medio di figli per donna: 1,37 nel 2014 mentre ne servirebbero 2,1 per garantire il ricambio generazionale.  L’Italia presenta una bassa incidenza di divorzi, 8,6 ogni 10 mila abitanti nel 2014; a livello europeo solo Irlanda e Malta registrano valori inferiori(anno 2013). In incremento i cittadini stranieri: sono oltre 5 milioni, l’1,9% in più dell’anno precedente. Risultano in calo sia gli ingressi dall’estero, sia le nascite di bimbi stranieri.

Nel 2015 risultano occupate oltre 6 persone in età 20-64 anni su 10, ma è forte lo squilibrio di genere a sfavore delle donne(70,6% gli uomini occupati, 50,6% le donne) come il divario territoriale tra Centro-Nord e Mezzogiorno. Il tasso di disoccupazione scende di 0,8 punti rispetto al 2014, riportandosi dopo due anni sotto il 12%. Sale al 14% l’incidenza del lavoro a termine nel 2015, più alta nelle regioni meridionali(18,4%) rispetto al Centro-Nord(12,5%). Sono oltre 2,3 milioni(25,7%) i giovani tra 15 e 19 anni che nel 2015 non studiano nè lavorano(Neet), con picchi in Sicilia e Calabria(40%) e tra le donne(27,1%). La quota è in calo sul 2014(26,5%) per la prima volta dall’inizio della crisi. Laureato il 25,3% dei 30-34eni(40% la media UE), in crescita sul 2014(23,9%).

Per ulteriori info: Noi Italia

Commenti