Sgarbi: Swiss Air non fa cagare in santa pace

La disavventura del critico d'arte sul volo Roma-Ginevra. Cagare in santa pace non dovrebbe essere un diritto indipendente dalla classe acquistata?

Vittorio SgarbiCi sono cose nella vita che vanno fatte in assoluta tranquillità. Una di queste è cagare, ovvero espellere dal proprio corpo per via anale il cibo che non è stato assimilato dal proprio organismo. Delle volte capita che lo stimolo ti venga nel momento meno opportuno e non sai come risolvere la questione.

Che succede se devi defecare mentre sei in treno o in aereo? Una cosa del genere è capitata a Vittorio Sgarbi sul volo Swiss Air Roma-Ginevra. Il critico d’arte, seduto in quarta fila, classe economica, ha inavvertitamente utilizzato il bagno più vicino a lui, che però era riservato ai viaggiatori di prima classe. Non l’avesse mai fatto. Due steward lo hanno energicamente disturbato sul più bello. Il motivo? Un passeggero di seconda classe non poteva cagare in un cesso di prima classe. Una volta fuori, i due steward l’hanno anche redarguito per essere uscito solo dopo aver terminato di cagare. Follia pura. Il “caso” Sgarbi nasconde una discussione sui diritti: di fronte alle emergenze, è possibile che valga la distinzione prima classe e seconda classe? Sgarbi ha dichiarato: “Non salirò mai più su un volo Swiss Air e vi suggerisco di non farlo neanche voi. C’è il rischio che dobbiate farvela addosso”. Di seguito lo sfogo del critico d’arte.

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