Cgia: Peso reale fisco al 49%

Pressione fiscale ingiustificata rispetto alla qualità e alla quantità dei servizi pubblici erogati ai contribuenti.

LavoratriceSui contribuenti grava una pressione fiscale “reale” che per il 2016 si attesta al 49%, 6,4 punti in più di quella ufficiale. E’ quanto emerge da un rapporto realizzato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. L’ufficio studi, che da anni fa un monitoraggio attento sull’andamento della pressione fiscale “reale”, è giunta a questo risultato ricordando che il nostro PIL nazionale include anche l’economia non osservata ascrivibile alle attività irregolari che, non essendo conosciute al fisco, almeno in linea teorica non versano né tasse né contributi.

La pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali/contributive ed il PIL prodotto in un anno, nel 2016, al lordo del bonus Renzi, è destinata a scendere al 42,6%. Togliendo dalla ricchezza prodotta la quota addebitabile al sommerso economico e alle attività illegali, il PIL diminuisce facendo aumentare il risultato che emerge dal rapporto. Pertanto, la pressione fiscale “reale” che grava su lavoratori dipendenti, sugli autonomi, sui pensionati e sulle imprese che pagano correttamente le tasse è superiore a quella ufficiale di 6,4 punti percentuali. Paolo Zabeo, coordinatore della Cgia di Mestre ha dichiarato: “Chi fa impresa si trova a subire un aggravio fiscale che sfiora il 50% e fa fatica a reggersi in piedi. Sebbene il governo Renzi abbia previsto nella nuova legge di Bilancio tutta una serie di misure che vanno nella direzione auspicata, il peso delle tasse rimane ancora eccessivo e del tutto ingiustificato rispetto alla qualità e alla quantità dei servizi pubblici erogati”.

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