Cgia: Nel pubblico ci si ammala più che nel privato

Nella Pubblica Amministrazione le assenza per malattia hanno riguardato il 57% degli occupati, ma nel privato in media si resta più giorni a casa.

Checco Zalone nel film "Quo Vado"Più assenti per malattia nella Pubblica Amministrazione rispetto al privato dove in media si resta più giorni a casa. Il dato emerge da un’elaborazione della Cgia di Mestre su dati dell’Inps. Le assenze per motivi di salute nel pubblico impiego registrate nel 2015 hanno interessato il 57% di tutti gli occupati, nel settore privato, invece, la quota si è fermata al 38%.

La durata media annua delle assenze per malattia è però leggermente superiore nel privato(18,4 giorni) che nel pubblico(17,8 giorni). Pur avendo lo stesso andamento in entrambi i settori, gli eventi di malattia per classe di durata presentano uno scostamento “sospetto” nel primo giorno di assenza. Se nel pubblico costituiscono il 25,7% delle assenze totali, nel privato si riducono la 12,1%. Quelle da 2 a 3 giorni, invece, si avvicinano(32,1% del totale nel privato e 36,5% nel pubblico), mentre tra i 4 e i 5 giorni di assenza avviene il “sorpasso”; 23,4% nel privato contro il 18,2% del pubblico.

Dei 5 milioni di eventi di assenza registrati nel 2015 a livello nazionale emerge che nel pubblico impiego il 62% circa è riconducibile ai dipendenti del Centro-Sud. La situazione, invece, si capovolge quando analizziamo i dati relativi al privato. Dei quasi 9 milioni di assenze registrate nel 2015, il 57% circa è imputabile agli occupati del Nord. Sul fronte dei licenziamenti nella P.A., invece, si nota che nel 2015 sono saliti a 280: 53 in più rispetto al 2014. Di questi 280(pari a meno dello 0,01% del totale degli occupati nel pubblico impiego), 108 dipendenti sono stati lasciati a casa per assenze ingiustificate o non comunicate, 94 per reati, 57 per negligenza, 20 per doppio lavoro e infine 1 per irreperibilità a vista fiscale.

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