Ministero della Salute risarcirà danni emotrasfusi
Il ministero della Salute è stato condannato a risarcire centinaia di persone che hanno subito gravi danni da emotrasfusione con sangue infetto. Così i giudici della prima Corte di Appello di Roma respingendo il ricorso del ministero contro una sentenza emessa dal tribunale monocratico nel 2016.
La quantificazione dei danni biologici morali e patrimoniali sarà oggetto di un separato giudizio per un importo di almeno 30 milioni di euro. In Italia, nel corso di trent’anni, circa 120 mila persone si sono ammalate e oltre 2.600, secondo l’Associazione Politrasfusi, sono morte a causa dei mancati controlli sul plasma e sui farmaci emoderivati. Aids ed epatite hanno distrutto le loro vite. L’avvocato Marcello Stanca, presidente nazionale dell’Amev Firenze e patrocinatore di alcuni dei danneggiati, ha dichiarato: “Abbiamo aspettato dieci anni dall’instaurazione del giudizio. Sono tanti anni, ma alla fine i giudici d’appello hanno confermato le nostre ragioni, ritenendo la responsabilità del Ministero nonostante il tentativo di scaricare la colpa sulle Regioni. Importante, poi, il fatto che i giudici hanno ritenuto presunta la responsabilità da contagio fin dall’anno 1979, stabilendo che il sangue ed emoderivati somministrati agli ammalati non rispondevano ai requisiti di pulizia e di igiene preventiva che avrebbero sicuramente impedito il contagio”. L’anno scorso, l’Italia è stata condannata anche dalla Corte di Strasburgo per il sangue infetto.
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