Il modello schiavista e antifisco di Amazon

Non bastavano le dure condizioni di lavoro dei dipendenti, ora Amazon finisce anche nel mirino del fisco italiano. Il colosso del commercio on line è accusato di aver evaso 130 milioni di euro.

AmazonAmazon è un colosso del commercio elettronico. Fondata con il nome di Cadabra.com da Jeff Bezos nel 1994 e lanciata nel 1995, Amazon.com iniziò come libreria online, ma nel corso degli anni ha allargato la gamma dei prodotti venduti. Oggi su Amazon puoi acquistare DVD, CD musicali, software, videogiochi, prodotti elettronici, abbigliamento, mobilia, cibo, giocattoli e altro ancora.

Un’inchiesta del New York Times ha raccontato cosa sono costretti a subire ogni giorno i dipendenti di Amazon, costantemente monitorati e stimolati a produrre sempre di più. Chi non regge il ritmo delle 80 ore settimanali viene cacciato via, senza pietà. A Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, si trova il magazzino di Amazon più grande d’Italia. Uno dei dipendenti ha dichiarato: “I bagni sono sempre puliti, perché nessuno li usa. La pressione è talmente tanta, che per non perdere tempo evitiamo di fare la pipì”. Condizioni di lavoro che ormai fanno notizia in tutto il mondo. I guai di Amazon sono anche altri. Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano ha accertato una presunta evasione fiscale da parte del colosso del commercio on line. Nel quinquennio fino al 2014, su un giro di affari da 2,5 miliardi di euro, Amazon, che come sede legale fino al 2015 aveva il Lussemburgo, è accusata di aver evaso tasse in Italia per circa 130 milioni. L’indagine della procura milanese, era stata aperta più di un anno fa, quando si era saputo che un manager della filiale lussemburghese era finito nel registro degli indagati. La notizia, anticipata dalla versione online del giornale “La Repubblica”, è confermata da fonti qualificate. La questione è ormai nota: i colossi della digital economy che operano con i loro clienti in tutto il mondo attraverso il web, fissano la sede legale in Paesi in cui la tassazione è più favorevole, come il Lussemburgo o l’Irlanda, dove fanno affluire i ricavi, fatturano e versano le tasse.

Commenti