UE a Italia: Reintrodurre IMU su prima casa
Oggi(22 maggio) la Commissione europea ha dato il via libera definitivo alla manovra correttiva da 3,4 miliardi decisa dal governo italiano per compensare la differenza fra la riduzione del deficit pubblico richiesta da Bruxelles e quella consentita dalla legge di Bilancio per il 2017.
“Le misure di bilancio aggiuntive richieste sono state decise e nessuna altra misura è necessaria in questa fase per garantire il rispetto della regola del debito”. Questo è quello che scrive la Commissione UE. Tutto bene? Mica tanto. Bruxelles segnala anche le criticità dell’Italia: l’alto debito pubblico, le sofferenze bancarie, la corruzione, la povertà. In autunno il nuovo esame UE sul rispetto della regola del debito. “L’Italia dovrà fare per il 2018 uno sforzo di bilancio sostanzioso, e le politiche dovranno rafforzare la ripresa ma anche assicurare la sostenibilità dei conti”. Così la Commissione europea nelle raccomandazioni. Bruxelles chiede per questo di “spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a tasse meno dannose per la crescita, reintrodurre la tassa sulla prima casa per i redditi elevati, riformare il catasto”. La reintroduzione dell’IMU è una misura che ha il sapore di una tassa patrimoniale, che in Italia non ha mai visto la luce e che per questo appare difficile poter immaginare. La Commissione UE chiede anche di ridurre la lunghezza dei processi civili e di alzare la lotta alla corruzione. Inoltre si indica la necessità del completamento della riforma del pubblico impiego.
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