Attacchi hacker contro Unicredit. Clienti a rischio?

Ricostruite due violazioni dei dati personali di 400 mila clienti Unicredit, tra l'autunno del 2016 e pochi giorni fa. Cosa fare se si è clienti e cosa si rischia?

UnicreditUnicredit ha comunicato di aver subito un’intrusione informatica ai dati di 400 mila clienti italiani relativi solo a prestiti personali. Una prima violazione sembra essere avvenuta nei mesi di settembre e ottobre 2016, mentre il secondo attacco è questione di pochi giorni fa.

Non sono stati acquisiti dati per l’accesso ai conti correnti o che permettano transazioni non autorizzate. Potrebbe invece essere avvenuto l’accesso ad alcuni dati anagrafici e ai codici IBAN. L’intrusione è avvenuta attraverso un partner commerciale esterno italiano. Unicredit ha informato l’autorità giudiziaria, che ha aperto un’indagine affidata al Pubblico ministero Alberto Nobili della Procura della Repubblica di Milano. I rischi per i correntisti Unicredit risultano essere davvero minimi se non inesistenti. La banca ha immediatamente adottato tutte le azioni necessarie volte ad impedire il ripetersi di tale intrusione informatica. Nel piano industriale Transform 2019 sono stati scritti investimenti per 2,3 miliardi di euro proprio alla voce dei sistemi informatici e queste falle aprono interrogativi pericolosi.

Cosa fare se si è clienti Unicredit?

Chi ha in mano i dati anagrafici e i codice IBAN potrebbe utilizzarli per contattare i clienti via mail o telefonicamente magari presentandosi come Unicredit e chiedendo di accedere ad un sito fake per confermare le credenziali. Insomma un classico accesso Phishing. Quindi bisogna cestinare tutte le mail che chiedono di confermare i dati di accesso per accedere all’Home banking. Lo stesso consiglio vale anche per le telefonate. La banca Unicredit ha messo a disposizione il numero verde 800 323285 per chiunque abbia bisogno di qualsiasi tipo di informazione. I clienti saranno anche contattati direttamente mediante i canali specifici di comunicazione mentre non verranno utilizzate forme come posta elettronica o telefonate dirette per ragioni di sicurezza.

Commenti