UE: Un grande piano per l’Africa

Un investimento di lungo periodo da 50-60 miliardi per l'Africa capace di contrastare le cause più profonde del fenomeno migratorio. Servirà?

MigrantiRafforzare la capacità di controllo dei confini marittimi e terrestri, contrasto al terrorismo e ai trafficanti, creare una task force delle forze di sicurezza maggiore coinvolgimento di Oim e Unhcr per realizzare in Niger e Ciad e migliorare in Libia i centri accoglienza per migranti irregolari. Questi i punti qualificanti discussi oggi al Viminale nella seconda riunione della “Cabina di Regia” dei Ministri dell’Interno di Ciad, Italia, Libia, Mali e Niger.

Si tiene oggi(28 agosto) a Parigi il vertice sui flussi migratori, a cui partecipano Francia, Germania, Italia, Spagna, Ciad, Niger, Libia, e l’Alta rappresentante UE per gli Affari esteri, Federica Mogherini. Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, propone di dare 6 miliardi di euro alla Libia per favorire un accordo tra Bengasi e Tripoli e chiudere il Mediterraneo centrale, un investimento pari a quello messo in campo per la Turchia. Ma non finisce qui. Il politico italiano ha aggiunto: “Per contrastare le migrazioni dobbiamo varare un grande piano UE per l’Africa”. La proposta è quella di investire 50-60 miliardi di euro per agire direttamente sulle cause del fenomeno migratorio. L’effetto leva dei privati potrebbero mobilitare fino a 500 miliardi di euro. Tra i privati ci saranno anche i trafficanti di armi?

In Italia 26.010 posti per migranti

L’Italia è il Paese dell’Unione Europea dove sbarcano più migranti, ma non è il primo nell’accoglienza. Nel 2016 potevamo accogliere 26.010 migranti, in Francia 70-80.000. In Germania, solo i minori non accompagnati sotto protezione sono 35.000, a cui si aggiungono 23.600 giovani. Sono dati del report mensile delle Agenzie UE per i diritti fondamentali. A giugno 13.170 migranti hanno chiesto asilo in Italia, che respinge l’84% delle domande. L’Italia ha respinto il 90% delle domande dei nigeriani, l’85% dei gambiani, l’84% dei maliani. Alla fine di luglio, ci sono state 17.460 ricollocazioni dalla Grecia e 7.940 dall’Italia(dati Oim e Unhcr).

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