Rosatellum nuovo sistema elettorale

Dopo ben 8 voti di fiducia, tra Camera e Senato, il Rosatellum incassa il via libera definitivo dell'aula di Palazzo Madama e diventa legge dello Stato. Come funziona il nuovo sistema elettorale?

SenatoIl Rosatellum è legge. Il Senato approva la riforma elettorale con 214 sì, 61 no e 2 astenuti. Hanno votato Sì i partiti della maggioranza Partito Democratico e Alternativa-Popolare, oltre a Forza Italia, Lega Nord e Ala-Scelta Civica, il gruppo del senatore Denis Verdini. Hanno votato contro Movimento 5 Stelle, Articolo 1-MDP e Sinistra Italia-Possibile. Il nuovo sistema elettorale dell’Italia è diventato legge dopo ben 8 voti di fiducia tra Camera e Senato.

Il Rosatellum va in porto in tempi che per la politica sono da considerarsi record: 35 giorni, sabati e domeniche compresi, dal 21 settembre 2017, quando il PD ha depositato il testo base in commissione Affari costituzionali alla Camera. Il Rosatellum introduce un sistema elettorale misto proporzionale maggioritario. Un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto all’interno dei collegi uninominali, due terzi con sistema proporzionale. Con la legge elettorale dei nominati si prevedono in particolare, 231 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato assegnati attraverso collegi uninominali con formula maggioritaria, in cui vince il candidato più votato. L’assegnazione dei restanti seggi, invece, avviene con metodo proporzionale, nell’ambito di collegi plurinominali. In questo caso sono previsti dei listini molto corti, con un minimo di due e un massimo di quattro candidati.

Il Rosatellum prevede una scheda unica. In essa il nome del candidato nel collegio è affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono. Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta ed è così valido sia per la lista sia per il candidato dell’uninominale. Qualora si tracci un segno solo sul candidato del collegio uninominale il voto è valido anche per la lista, e nel caso di più liste sarà ripartito tra tutte quelle presenti in proporzione ai voti ottenuti nel collegio. Il voto è unico e non è consentito il voto disgiunto. La soglia di sbarramento del Rosatellum nella quota proporzionale è fissata al 3% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l’eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento. In aggiunta alla soglia del 3%, è prevista anche una soglia minima del 10% per le coalizioni(all’interno del quale però almeno una lista deve aver superato il 3%).


La distribuzione dei seggi

Alla Camera i 630 seggi saranno assegnati come segue: 232 in collegi uninominali(6 per il Trentino Alto Adige, 2 per il Molise, 1 per la Val d'Aosta), 386 in piccoli collegi plurinominali(circa 65 collegi, da definire con legge delega) e 12 nella circoscrizione estero. Al Senato i 315 seggi si divideranno così: 109 in collegi uninominali(6 per il Trentino Alto Adige, 1 per il Molise, 1 per la Val d’Aosta), 200 in piccoli collegi plurinominali e 6 nella circoscrizione estero. Il Rosatellum prevede che la ripartizione dei seggi tra le liste alla Camera sia effettuata su base nazionale mentre il riparto del Senato sarebbe solo regionale e quindi meno dipendente dal totale nazionale dei voti del Senato. Nei collegi uninominali nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60%. Il rapporto è valido anche per i collegi plurinominali.

Le schede antifrode

Nel Rosatellum per la prima volta si cerca di arginare il voto di scambio utilizzando le schede antifrode. Ogni scheda avrà un tagliando antifrode con un numero univoco, che gli scrutatori segneranno nel momento in cui consegnano la scheda all’elettore. Al momento della riconsegna della scheda gli scrutatori controlleranno che il numero segnato e quello del tagliando sia uguale(impedendo quindi lo scambio con schede pre-votate) e solo allora, prima di inserire la scheda nell’urna, toglieranno il tagliando antifrode, rendendo la scheda così anonima e non tracciabile. La novità renderà più complicato il lavoro degli scrutatori e renderà meno snella la procedura di voto.

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