Istat: Crescono reddito e disuguaglianze in Italia

Il reddito medio delle famiglie italiane è salito, ma a beneficiarne sono solo i più ricchi. Un italiano su tre è a rischio povertà. Lo certifica l'Istat.

Crescono reddito e disuguaglianze in ItaliaIn Italia c’è una significativa e diffusa crescita del reddito disponibile e del potere d’acquisto delle famiglie(riferito al 2015), associata a un aumento della disuguaglianza economica e del rischio di povertà o esclusione sociale. In poche parole, cresce la forbice tra ricchi e poveri. E’ quello che emerge dal report “Condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie” pubblicato oggi(6 dicembre) dall’Istat.

Il reddito netto medio annuo per famiglia, esclusi gli affitti figurativi, è pari a 29.988 euro, circa 2.500 euro al mese(+1,8% in termini nominali e +1,7% in termini di potere d’acquisto rispetto al 2014). La crescita del reddito è più intensa per il quinto più ricco della popolazione. Metà delle famiglie residenti in Italia percepisce un reddito netto non superiore a 24.522 euro l’anno(circa 2.016 euro al mese: +1,4% rispetto al 2014). Il reddito mediano cresce nel Mezzogiorno in misura quasi doppia rispetto a quella registrata a livello nazionale(+2,8% rispetto al 2014), rimanendo però su un volume molto inferiore(20.557 euro, circa 1.713 mensili). La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 30,0%, equivalente 18.136.663 persone. La crescita è dell’1,3% rispetto al 28,7% del 2015.

Si stima che quasi la metà dei residenti nel Sud e nelle Isole(46,9%) sia a rischio di povertà o esclusione sociale, contro il 25,1% del Centro, 21,0% del Nord-ovest e il 17,1% del Nord-est. Si aggrava il rischio di povertà o esclusione sociale per coloro che vivono prevalentemente di reddito da lavoro autonomo o di reddito da pensioni e/o trasferimenti pubblici. Nel 2016 si stima che le persone a maggior rischio di povertà o esclusione sociale vivano in famiglie di coppie con tre o più figli(46,1%), monogenitore(38,8%) e in famiglie con cinque o più componenti(43,7%). Tra coloro che vivono in famiglie con almeno un cittadino non italiano il rischio di povertà o esclusione sociale è quasi il doppio(51,0%) rispetto a chi vive in famiglie di soli italiani(27,5%).

Più disuguaglianza dei redditi in Italia che nella media dei paesi europei

Una delle misure principali utilizzate nel contesto europeo per valutare la disuguaglianza tra i redditi degli individui è l’indice di Gini che in Italia è pari a 0,331, sopra la media europea di 0,307. Nella graduatoria dei Paesi dell’UE, l’Italia occupa la ventesima posizione. Distribuzioni del reddito più diseguali rispetto all’Italia si rilevano in altri Paesi dell’area mediterranea quali Portogallo(0,339), Grecia(0,343) e Spagna(0,345). Il campo di variazione dell’indice è molto ampio: dai valori più alti di Bulgaria(0,383) e Lituania(0,370), dove la distribuzione dei redditi è fortemente diseguale, a quelli più bassi di Slovacchia(0,243) e Slovenia(0,244) che invece hanno distribuzioni del reddito più eque. In Italia l’indice di Gini è più elevato nel Sud e nelle Isole(0,349) rispetto al Centro(0,322), al Nord-ovest(0,310) e al Nord-est(0,282).

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