Al voto il 4 marzo per riconfermare Gentiloni?
Le forze politiche e il Quirinale avrebbero trovato un accordo per sciogliere le Camere una volta approvata la Legge di Stabilità. La data ipotizzata è il 27 dicembre 2017, per andare al voto il 4 marzo 2018. E’ quello che riferiscono alcuni quotidiani.
Il premier Paolo Gentiloni non rassegnerà il mandato, ma dichiarerà “esaurito” il suo compito, per consentire una sorta di “prorogatio”, nel caso che dal voto non esca una maggioranza. La conferma arriva anche dal “vecchio” Silvio Berlusconi. “Se non ci saranno vincitori chiari dopo le elezioni il governo Gentiloni può andare avanti”. Questo è quello che ha dichiarato l’ex premier del centro destra. Berlusconi conferma che vuole sostenere il governo del Partito Democratico. Il “vecchio” ha fatto bene a chiarire le sue posizioni prima del voto, anche se non avevamo dubbi che il patto del Nazareno è vivo e Berlusconi combatte per restare sulla cresta dell’onda. Berlusconi ha aggiunto che “il governo Gentiloni resterebbe in carica solo 3 mesi per poi ritornare alle urne”. Una domanda sorge spontanea: si voterebbe con la stessa legge elettorale? Difficile che esca una maggioranza. La verità è che Berlusconi punta allo “stallo” per potersi candidare nel caso venga “riabilitato” dalla Corte Europea.
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