Il diritto ai vaccini della Lorenzin
“Obbligatorietà vaccini garantisce diritto a salute”. E’ quello che ha dichiarato la scorsa estate Beatrice Lorenzin, ministra della Salute dei governi Renzi-Gentiloni. Nel 2017 sono diventati obbligatori 10 vaccini per iscriversi a scuola da 0 a 16 anni. Non sono necessarie dieci punture, ma ne bastano due: 6 vaccini possono essere somministrati insieme, con l’esavalente(anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b), e altri 4 possono essere somministrati con il quadrivalente(anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).
Il tema vaccinazioni è diventato argomento della campagna elettorale per le Politiche del 4 marzo. Il Movimento 5 Stelle vuole abrogare l’obbligatorietà per reintrodurre la “raccomandazione” dei vaccini. Più o meno la stessa cosa è stata detta dal leghista Matteo Salvini. E’ bastato questo per scatenare un putiferio sui media di regime. “Come è possibile che il candidato premier del M5S non si renda conto che sui vaccini non si scherza? Qui è in ballo la salute dei nostri bambini, non un punto percentuale in più alle elezioni. Noi stiamo dalla parte della scienza, della ricerca, della medicina. E non torniamo indietro”. Questo è quello che ha scritto su Facebook il fuffatore Matteo Renzi. La ministra Lorenzin scrive su Twitter che si tratta di una battaglia tra vaccino e gli incompetenti.
#DiMaio come #Salvini: sui #vaccini, come su tutto il resto, il populismo parla la stessa lingua. Gli italiani sapranno valutare la serietà dei programmi e delle persone. Avanti con il buon senso, avanti con #CivicaPopolare! #vaccinocontroincompetenti
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) 15 gennaio 2018
La Lorenzin, invece di scrivere parole in libertà su Twitter, dovrebbe impegnarsi per garantire un servizio adeguato in un Paese che si definisce “civile”. I centri vaccinali sono in crisi, sovraffollati e sotto organico in vista della scadenza del 10 marzo 2018 per la presentazione alle scuole della certificazione di avvenuta immunizzazione. “Il presidio in via Plinio a Roma è aperto per vaccinarsi, senza prenotazione, dalle 7,30 alle 11,30, ma in realtà non ti vaccinano qui, non c’è personale, mancano le persone, ti devi prenotare”. Questa è la denuncia fatta su Facebook da Alessandro Di Battista. L’esponente del M5S ha aggiunto: “Se ti prenoti, la prima vaccinazione che puoi fare è a luglio”. Questo sarebbe il diritto alla salute? A me sembra più un diritto alle liste d’attesa.
Le vaccinazioni obbligatorie negli altri Paesi UE
Da un’indagine comparativa sull’attuazione dei programmi vaccinali nei 27 Paesi UE, condotta da Venice nel 2010 e pubblicata sulla rivista Eurosurvellance, emerge che 13 dei 29 Paesi non hanno vaccinazioni obbligatorie, mentre gli altri 14 ne hanno almeno una. I 13 Paese “free vaccinazioni obbligatorie” sono: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Come mai in Italia ci sono 10 vaccinazioni obbligatorie e in 13 Paesi nemmeno una?
VOLEVO VACCINARE MIO FIGLIO MA... QUESTO È LO STATO DELLA SANITÀ DEL LAZIO! Sento parlare di vaccini, sento la Lorenzin e Zingaretti ergersi a paladini morali e oggi, da padre che voleva vaccinare suo figlio, ho assistito a una scena da terzo mondo. Questa è la realtà. Ascoltate! Questo è la stato della sanità del Lazio. Questi sono i loro risultati tutto il resto è oscena campagna elettorale fatta da chi ha sventrato il sistema sanitario nazionale!
Pubblicato da Alessandro Di Battista su Martedì 16 gennaio 2018
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