Inps: In crescita domande di disoccupazione nel 2017

I dati Inps del 2017 confermano la tendenza osservata dalla fine della decontribuzione per le assunzioni stabili. Il Jobs Act di Renzi ha esteso la precarietà a tutti. In crescita le domande di disoccupazione.

In crescita domande di disoccupazione nel 2017Le domande di disoccupazione sono in crescita in Italia. Nel 2017 le richieste di sussidio sono state 1.912.799, contro 1.851.358 dell’anno precedente. Lo comunica l’Inps nel suo Osservatorio sul precariato. Sul mese c’è stato invece un calo: a gennaio 2018 sono diminuite del 9,4% rispetto a dicembre 2017. Continua a scendere il numero di ore autorizzate di cassa integrazione. A gennaio 2018 sono state infatti 17,3 milioni, in calo del 43,3% rispetto allo stesso mese del 2017, quando furono 30,5 milioni.

Lavoro a tempo indeterminato con segno meno nel 2017 rispetto all’anno precedente. Le assunzioni a tempo indeterminato sono state 1.176.015, 99.256 in meno(-7,8%) rispetto al 2016. Nel 2015 erano state 2.008.822. Perché c’è stato il crollo dei contratti a tempo indeterminato nei nuovi rapporto di lavoro? La risposta è ovvia. Dal 1° gennaio 2017 sono spariti gli sgravi contributivi per le aziende che assumevano. L’incidenza dei contratti stabili sul totale delle assunzioni è sceso al 23,2%. Nel 2017 sono state 371.355 le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine o apprendistato. In totale sono stati attivati 1.547.370 contratti stabili, in calo del 9,7% rispetto ai 1.715.085 del 2016. Le cessazioni a tempo indeterminato sono state 1.664.221, per un saldo negativo di 116.851 unità. Nel complesso i nuovi rapporti di lavoro(fissi e a termine) nel periodo sono stati 6.959.413, mentre le cessazioni sono state 6.471.087. Nel 2017, nel settore privato si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +488.326, superiore a quello del 2016(+326.576) ma inferiore a quello del 2015(+613.307).

Alla crescita delle assunzioni il maggior contributo è stato dato dai contratti a tempo determinato(+27,3%) e dall’apprendistato(+21,7%). Tra le assunzioni a tempo determinato appare significativo l’incremento dei contratti di somministrazione(+21,5%) e ancora di più dei contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all’arco temporale gennaio-dicembre, sono passati da 199.000(2016) a 438.000(2017), con un incremento del 120%. Quanto alla struttura retributiva dei nuovi rapporti di lavoro, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute nel 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro che passano dal 57,4% del 2016 al 54,3% del 2017. I dati dell’Inps confermano che la crescita dell’occupazione è dovuta esclusivamente dall’aumento dei dipendenti a termine. Il lavoro creato da Matteo Renzi è precario e non consente di programmare il futuro. Nel 2017 sono stati incentivati 58.942 rapporti di lavoro nell’ambito del Programma “Garanzia Giovani” e 111.466 rapporti di lavoro(88.956 assunzioni e 22.510 trasformazioni) nell’ambito della misura “Occupazione Sud”.

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