Antitrust sospende rialzi bollette telefoniche

L’Antitrust sospende i rialzi delle bollette telefoniche. I consumatori hanno denunciato aumenti generalizzati fra gli operatori dell’ordine dell’8,6%. Il sospetto è che le compagnie telefoniche abbiano fatto cartello.

Donna al telefonoNel corso del 2015 Tim, Vodafone e Wind hanno modificato il periodo di rinnovo delle offerte ricaricabili per la telefonia mobile portandolo da una cadenza mensile ad una ogni 28 giorni. Successivamente all’implementazione della suddetta rimodulazione tariffaria, la fatturazione ogni 28 giorni è stata adottata anche da Fastweb ed è stata estesa anche alla telefonia fissa.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni(Agcom) con la Delibera 121/17/CONS del 15 marzo 2017 è intervenuta in merito alla suddetta rimodulazione stabilendo che l’unità temporale per la cadenza di rinnovo e fatturazione dei contratti di rete fissa dovesse essere il mese. Nella medesima Delibera l’Agcom prevedeva che per la telefonia mobile la cadenza di rinnovo e fatturazione non potesse essere inferiore ai 28 giorni. Il mancato adeguamento da parte degli operatori telefonici agli obblighi imposti dall’Agcom portava all’avvio di procedimenti sanzionatori e all’intervento diretto del Ministero dello Sviluppo Economico. La legge 172/2017 approvata dal Parlamento il 4 dicembre 2017 ha introdotto l’obbligo per i fornitori di servizi di comunicazione elettronica di prevedere per i contratti stipulati una cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi(sia essi di rete fissa che mobile) su base mensile o di multipli del mese.

All’inizio del 2018 Tim, Fastweb, Vodafone e Wind si sono adeguate alla normativa mantenendo l’aumento dell’8,6% delle tariffe su base annua introdotto con la fatturazione ogni 28 giorni. La beffa ha fatto andare su tutte le furie le associazioni dei consumatori. Per questo motivo l’Antitrust ha deciso una “sospensione cautelare” dei rialzi delle bollette telefoniche decisi dagli operatori. Il procedimento istruttorio è partito il mese scorso e la Guardia di Finanza ha fatto irruzione nelle sedi di Tim, Fastweb, Vodafone e Wind. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato(Agcm) sospetta che le quattro compagnie telefoniche abbiano fatto “cartello” per ridurre la concorrenza a danno dei consumatori. Al fine di evitare il prodursi, nelle more della conclusione del procedimento, di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e, in ultima istanza, per i consumatori, l’Antitrust ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori telefonici di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti.

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