Corte dei Conti indaga su Berlusconi

I magistrati della Corte dei Conti hanno aperto un fascicolo sui 3 milioni di euro finiti nel conto del movimento di De Gregorio nel 2008. Berlusconi rischia di dover risarcire di tasca propria lo Stato per il “danno di immagine” e gli effetti sullo spread.

Silvio BerlusconiNon c’è pace per il “povero” Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia è tecnicamente interdetto alla candidatura in Parlamento fino al 2019. Lo prevede la legge Severino, dopo la condanna in via definitiva per evasione fiscale nell’ambito del processo Mediaset. Le disavventure per il ricco Berlusconi non cessano. La Corte dei Conti del Lazio ha aperto un fascicolo di indagine per la vicenda della presunta compravendita di senatori da parte di Berlusconi nel 2007.

L’ex premier potrebbe dover rispondere del danno di immagine a causa dei 3 milioni di euro finiti nei conti di Sergio De Gregorio perché passasse dal centrosinistra al centrodestra, ma anche dell’aumento dello spread causato dal crollo del governo di Romano Prodi. Il 6 maggio 2008, ultimo giorno prima dell’addio del professore, la differenza tra il valore dei Btp italiani e dei Bund tedeschi era fermo a 43,3. Da lì in poi il valore è salito senza soluzione di continuità: alla fine del governo Berlusconi IV era arrivato a 522,8 punti. L’ipotesi dei pm contabili è che il boom possa essere contestato proprio ai protagonisti dell’inciucio. Per questo motivo la Corte dei Conti potrebbe chiedere a Berlusconi fino al doppio della tangente pagata, e decine di miliardi di euro per lo spread salito. L’indagine dei magistrati della Corte dei Conti era partita dopo la conclusione del processo penale, nel 2015, che aveva portato una condanna di tre anni a Berlusconi per corruzione. Il 20 aprile 2017 era arrivata poi la prescrizione in appello.

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