Auchan scarica crisi sui lavoratori

Auchan ha ceduto il punto vendita di via Argine a Napoli. La nuova società non garantisce l'occupazione ai 138 addetti e propone un contratto diverso. Auchan scarica la crisi sui lavoratori come MediaWorld.

AuchanNon c’è pace per i lavoratori di Auchan, la catena francese di supermercati e ipermercati presente in Italia con 1900 punti vendita. Dopo il trasferimento forzato imposto ai dipendenti nel 2016 per “salvare” il posto di lavoro, ora l’azienda vende l’ipermercato di via Argine a Napoli alla società “Sole 365”. L’operazione è stata fatta senza informare sindacati e lavoratori. Auchan ha annunciato la chiusura del punto vendita entro il 30 aprile 2018. I 138 addetti del punto vendita hanno indetto uno sciopero ad oltranza.

I responsabili dell’Auchan di via Argine hanno confermato che solo poco più del 50% dei 138 addetti troverà occupazione presso la nuova società che subentrerà per gestire l’impianto. Ai “salvati” non verrà applicato il contratto del commercio. Dopo MediaWorld, anche Auchan scarica la crisi sui lavoratori. Nel gennaio 2018 le vendite negli iper hanno segnato -3,5% rispetto allo stesso mese del 2017 e il futuro non si prospetta più roseo. A tremare non sono solo i lavoratori del punto vendita di via Argine, perché sono in 22 gli ipermercati Auchan a rischio in tutta Italia. Situazione particolarmente critica in Campania: i vari centri commerciali Auchan presenti nella regione verranno chiusi ad effetto domino e saranno all’incirca 900 i dipendenti che si troveranno senza lavoro. Auchan ha preso questa decisione dopo aver incassato gli ammortizzatori sociali che in questi anni lo stato italiano ha dato per agevolare le aziende. Finito l’assistenzialismo, la multinazionale francese scappia via dall’Italia. I lavoratori hanno lanciato una petizione sul sito change.Org che ha già raccolto oltre 2 mila firme. Domani(7 aprile) ci sarà lo sciopero dei dipendenti Auchan di tutta la Campania. Aderiranno alla protesta anche i lavoratori del punto vendita di Mugnano. Al sit in di domani parteciperanno anche i vertici dell’amministrazione comunale di Mugnano. Previsti vari presidi con volantinaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda.

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