Cgia: Spending review colpisce Autonomie locali

La spending review del governo centrale colpisce le Autonomie locali. Il taglio è stato di 22 miliardi di euro tra il 2010 e il 2017. I più colpiti sono stati i Comuni. La spending review ha portato anche un taglio alla quantità e qualità dei servizi.

Spending reviewLa spending review del governo centrale colpisce Regioni, Comuni e Province. E’ quello che emerge da un rapporto della Cgia di Mestre. Le Autonomie locali hanno subito un taglio di 22 miliardi di euro tra il 2010 e il 2017. I mancati trasferimenti hanno costretto gli amministratori a usare la leva fiscale, portando il conto a cittadini e imprese. La spending review ha portato anche un taglio alla quantità e qualità dei servizi offerti dalle Autonomie locali.

I Comuni hanno subito una sforbiciata di 8,3 miliardi di euro, mentre nelle Regioni a Statuto ordinario le minori entrate si sono stabilizzate sui 7,2 miliardi. Le Province, invece, hanno subito una diminuzione delle risorse pari a 3,5 miliardi, mentre le Regioni a Statuto speciale formalmente non hanno sopportato alcuna contrazione, anche se lo Stato centrale ha imposto loro di accantonare ben 2,9 miliardi. Il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason, ha dichiarato: “Nonostante da qualche anno ai Comuni siano stati alleggeriti i vincoli di bilancio grazie al superamento del Patto di stabilità interno, le risorse a disposizione risultano ancora insufficienti per rilanciare gli investimenti pubblici. Una misura, quella degli investimenti, che sarebbe indispensabile per ridare fiato d una economia che in questi primi mesi dell’anno sembra si stia affievolendo”. Tagliando i trasferimenti a Regioni ed enti locali, lo Stato centrale si è dimostrato apparentemente sobrio e virtuoso con la spending review: in realtà, il conto è stato pagato in gran parte dai cittadini e dalle imprese che hanno subito un fortissimo aumento del prelievo fiscale. Il passaggio dall’ICI all’IMU/Tasi, ad esempio, ha incrementato il peso delle imposte sui capannoni mediamente dell’80%.

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