E’ morto Marchionne, il manager schiavista

E' morto Sergio Marchionne, il manager che ha risollevato le sorti della Fiat sulla pelle degli operai. Verrà ricordato per aver importato in Italia il modello lavorativo "schiavista".

Sergio MarchionneE’ morto Sergio Marchionne. L’ex amministratore delegato di Fiat Chrysler si è spento a Zurigo, nell’ospedale in cui era ricoverato dallo scorso giugno. Un sarcoma al polmone e poi una embolia nel corso di un intervento chirurgico: sono queste le notizie sulla patologia rimbalzate sui media. Marchionne aveva 66 anni e verrà ricordato per essere stato un manager schiavista. Nato a Chieti nel 1952, nel 2004 Marchionne venne chiamato a risollevare le sorti della Fiat. All’epoca la casa automobilistica era sull’orlo del fallimento.

Marchionne fece subito piazza pulita di pratiche gestionali ormai vecchie e di un rapporto con lo stato basato su scambi sussidi-occupazione. La Fiat ha incassato 7,6 miliardi di euro di sovvenzioni dallo Stato tra il 1977 il 2009. In seguito, il manager dichiarò guerra ai sindacati e ai lavoratori. Nel 2010 lo stabilimento “Giambattista Vico” di Pomigliano rappresentò il punto apicale dello scontro tra Marchionne e il resto del mondo che avrebbe voluto altro. Il manager impose 18 turni settimanali, aumento dello straordinario obbligatorio e modifica dell’organizzazione del lavoro che comportò il passaggio delle pause da 40 a 30 minuti. In poche parole, il buon Marchionne ha importato in Italia il metodo di lavoro “schiavista” applicato in Cina e nell’est Europa. Il nuovo contratto aziendale viene firmato da tutti, tranne dalla Fiom. In quel periodo erano di moda ultimatum e minacce di chiusura dello stabilimento da parte del manager santificato dai media oggi. A Pomigliano ci furono 3 suicidi di operai e altri tentati, 316 lavoratori spostati al reparto logistico di Nola, quello rimasto per 8 anni senza alcun progetto produttivo, una sorta di deserto. Il “modello” schiavista di Marchionne viene esportato anche negli stabilimenti di Mirafiori e Melfi. Nel 2011 l’amministratore delegato decide di far uscire la Fiat da Confindustria. Dopo aver portato indietro di 100 anni il lavoro in Italia, Marchionne conquista gli Stati Uniti grazie all’accordo con Chrysler a costo zero per la Fiat. Il 12 ottobre 2014 nasce la Fiat Chrysler Automobiles(FCA) e la storica sede Fiat di Torino viene trasferita ad Amsterdam per pagare meno tasse. FCA diventa un colosso da 4,5 milioni di auto all’anno, il settimo costruttore mondiale. Nello stesso anno Marchionne diventa presidente della Ferrari. Nei primi due anni arrivano risultati altalenanti in Formula 1, più positive le ultime due stagioni. In Italia la Fiat è passata dai 120 mila dipendenti del 2000 ai 29 mila di oggi. Il nostro Paese è retrocesso al 19esimo posto per produzione di automobili. Marchionne ha salvato la Fiat sula pelle degli operai. Fanpage.it ha raccolto le voci degli operai dello stabilimento FCA ex Alfasud, di Pomigliano nel giorno della morte di Sergio Marchionne.

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