Goletta Verde: Inquinato 48% mare Italia

Su 261 campioni di acqua analizzati dal laboratorio mobile di Goletta Verde, il 48% è risultato con cariche batteriche superiori ai limiti imposti dalla normativa. Situazione critica in Sicilia e Campania.

Lungomare Santa MarinellaPresentati a Roma i risultati conclusivi di Goletta Verde 2018. Il viaggio era iniziato il 22 giugno dalla Liguria e terminato in Friuli Venezia Giulia ieri(12 agosto). Il bilancio del mare dell’Italia resta critico. Su 261 campioni di acqua analizzati dal laboratorio mobile di Goletta Verde, il 48% è risultato con cariche batteriche superiori ai limiti imposti dalla normativa. I campioni prelevati dai nostri mari risultano fortemente inquinati(39%) e inquinati(9%). Si tratta di un punto inquinato ogni 59 km di costa.

La causa del mare inquinato è sicuramente da attribuire alla mala depurazione di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese e per la quale l’Unione Europea ha già emesso due condanne e una procedura d’infrazione, che riguardano complessivamente 909 agglomerati urbani, di cui il 25% in Sicilia(231 agglomerati), 143 in Calabria(16%), e 122 in Campania(13%). Le foci dei fiumi, dei canali, dei corsi d’acqua e di scarichi sospetti e di altri punti critici rappresentano il 57% dei punti campionati dai tecnici di Goletta Verde e sono i luoghi dove si concentrano le maggiori criticità: su 149 foci monitorate, 106(il 71%) sono risultate “fortemente inquinate”(il 61%) e “inquinate”(il 10%). Il 43% dei punti campionati sono, invece, spiagge. Su 78 spiagge monitorate sono stati trovati in media 620 rifiuti ogni 100 metri.

La Sicilia è in testa per numero di campionamenti risultati oltre i limiti: 21 punti “fuori legge” sui 26 campionamenti totali effettuati lungo le coste della regione. Situazione difficile anche in Campania: su 31 punti monitorati ben 20 sono risultati inquinati(1) o fortemente inquinati(19). Nonostante dall’inizio del 2018 a oggi, i volontari di Legambiente hanno pulito almeno 500 spiagge italiane rimuovendo circa 180 mila tra tappi e bottiglie, 96 mila cotton fioc e circa 52 mila tra piatti, bicchieri, posate e cannucce di plastica. Legambiente ha lanciato la petizione #NoOil indirizzata al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio per dire “basta” alle estrazioni e ai continui sussidi che vengono erogati alle infrastrutture, alla ricerca e alla produzione di energia da fonti fossili. Nei nostri mari, le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi mettono a rischio oltre 120 mila chilometri quadrati: sono 67 le concessioni di coltivazione, 138 le piattaforme, 24 i permessi di ricerca attivi a cui se ne potrebbero aggiungere ulteriori 34.

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