Il ponte incompleto di San Giacomo dei Capri
Il crollo di una parte del ponte Morandi a Genova ha scatenato la psicosi in tutto il Paese. A Napoli è partita una task force che ha il compito di controllare lo stato dei ponti cittadini. Tra un sopralluogo e l’altro, è tornato alla ribalta anche il ponte incompleto di San Giacomo dei Capri. Quest’opera incompiuta è il classico esempio di spreco di denaro pubblico accompagnato da devastazione ambientale. I lavori si interruppero per difficoltà negli espropri.
Il ponte avrebbe dovuto collegare via San Giacomo dei Capri al Rione Alto. Il viadotto, costruito nel 1985 con l’intento di decongestionare il traffico della zona ospedaliera, non è mai stato completato rimanendo, di fatto, un ponte sospeso tra le erbacce. Il viadotto è stato realizzato senza le rampe di accesso. In poche parole c’è solo la parte centrale. 233 metri di asfalto poggiati su due file di piloni in cemento armato. Un’opera costata 800 milioni di lire. 33 anni dopo l’infrastruttura versa nel degrado più assoluto e rappresenta un pericolo per l’incolumità dei cittadini. Il ponte di San Giacomo dei Capri è diventato un ecomostro in piena regola. In un Paese “normale” si sarebbe già provveduto a riqualificare la bretella incompiuta per porre rimedio alla compromessa immagine dell’intero quartiere di Napoli. In passato qualcuno aveva pensato di trasformare il ponte incompleto in un giardino pensile sulla scorta della Promenade de Plantee di Parigi. Il progetto è rimasto nel cassetto.
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