Italia quarta per efficienza spesa sanitaria

L’Italia è quarta al mondo per efficienza della spesa sanitaria. E’ quello che emerge dal rapporto “Health Care Efficiency” di Bloomberg. Calano morti per cancro e infarto.

Italia quarta per efficienza spesa sanitariaL’Italia è quarta al mondo per efficienza della spesa sanitaria, un parametro che lega i costi all’aspettativa di vita. E’ quello che emerge dal rapporto “Health Care Efficiency” di Bloomberg. Il nostro Paese è salito di 2 posti rispetto allo scorso anno ed è dietro solo a Hong Kong, Singapore e Spagna. L’analisi si basa su dati di agenzie internazionali, dall’OMS al FMI, riferiti al 2015, per i paesi che hanno almeno 70 anni di aspettativa di vita, un PIL pro capite che supera i 5 mila dollari annui e una popolazione di 5 milioni di persone. Il punteggio totale dell’Italia è di 67,6: di poco inferiore alla Spagna, ma molto lontano da Hong Kong e Singapore, che hanno una minore spesa sanitaria rispetto al PIL con un’aspettativa di vita paragonabile a quella del nostro Paese.  La spesa sanitaria totale in Italia incide per l’8,9% del prodotto interno lordo, di poco al di sotto della media europea(9%).

Calano morti per cancro e infarto

L’Italia è tra i pochi Paesi al mondo che stanno riducendo le morti per malattie non trasmissibili, come cancro e infarto. Lo afferma uno studio dell’Imperial College di Londra e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Siamo nel gruppo dei migliori, con Francia, Corea del Sud e Australia. Le malattie non trasmissibili uccidono ogni anno 41 milioni di persone al mondo e 17 milioni di queste prima dei 70 anni. L’obiettivo dell’ONU per ogni Paese è di ridurre di un terzo, entro il 2030, le morti per cancro, malattie cardiovascolari, diabete, problemi respiratori. La ricerca ha calcolato il rischio di morte per gli under 70 per le suddette patologie relativamente a 180 Paesi, rilevando che solo 30 per le donne e 35 per gli uomini rispettano il calo richiesto. L’Italia è inserita nel gruppo dei migliori con un rischio del 7,2% per le donne e del 12% per gli uomini.

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