La manovra del popolo

Trovata l'intesa sul deficit al 2,4% nel 2019 per poter realizzare la manovra del popolo. Evitato l'aumento dell'IVA. Il PD scende in piazza contro il reddito di cittadinanza e i poveri.

La manovra del popoloIl governo Lega-Movimento 5 Stelle ha trovato l’intesa sul deficit al 2,4% nel 2019 per poter realizzare la manovra del popolo. Alla fine il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha dovuto alzare bandiera bianca e mettere da parte il paletto dell’1,6%. L’alzamento del deficit libera 33 miliardi di euro. Di questi, 12,4 miliardi serviranno per evitare gli aumenti IVA previsti l’anno prossimo dalle clausole di salvaguardia. Soddisfazione da parte dei ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini, le due vere anime del governo gialloverde.

La manovra del popolo prevede l’introduzione del reddito di cittadinanza, la riforma dei centri per l’impiego, superamento della legge Fornero sulle pensioni e 1,5 miliardi di euro per i truffati delle banche. Tutte cose sacrosante. Il problema è che prevede anche una flat tax al 15% per le partite IVA e la chiusura delle cartelle Equitalia per contenziosi fino a 100 mila euro. Queste ultime due cose sono molto discutibili per svariati motivi. Il popolo degli evasori è rappresentato soprattutto dalle partite IVA, che in alcuni casi lavorano solo un cliente(il loro datore di lavoro). Con la flat tax il fenomeno delle finte partite IVA crescerà in modo esponenziale. Per questo sono perplesso sulla manovra del popolo. Ricordiamo, inoltre, che l’Italia ha il secondo debito più alto dell’Eurozona. Il Financial Times scrive: “Un deficit per il 2019 al 2,4% del PIL rischia di mettere Roma in rotta di collisione con Bruxelles e turbare i mercati finanziari”. Analoga l’analisi del Wall Street Journal, secondo il quale il governo italiano ha “significativamente aumentato il target del deficit per il prossimo anno per finanziare le sue promesse elettorali, in una mossa che lo porrà probabilmente in rotta di collisione con l’UE”. Dopo l’intesa sul Documento di bilancio(DEF) l’Italia corre il rischio che la manovra del popolo venga respinta in UE o che arrivi una lettera di richiamo. Senza contare che il nostro Paese potrebbe essere sanzionato per debito eccessivo. Detto questo, vediamo quali sono le tappe da affrontare:

  • Voto in Aula alle Camere il 10 ottobre(serve la maggioranza assoluta)
  • Invio bozza entro il 15 ottobre alla Commissione UE: in 15 giorni deve rispedirla se vi sono gravi violazioni del Patto di stabilità(nessuna legge di Bilancio di nessun Paese è stata mai rigettata)
  • Varo manovra entro 5 giorni dopo invio a Bruxelles che entro il 30 novembre deve pubblicare il suo giudizio

PD in piazza contro i poveri

La manovra del popolo non è andata giù agli esponenti del Partito Democratico. “Di fronte all’irresponsabilità di questo governo non possiamo non alzare la voce. Vorrei un governo che si rendesse conto delle scelte che compie. Non possiamo non scendere in piazza davanti a chi sta mettendo il Paese a rischio”. Lo ha dichiarato il segretario del PD, Maurizio Martina, ospite a Circo Massimo su Radio Capital. Quindi il PD scende in piazza contro il reddito di cittadinanza e i poveri? La cosa buffa è che parlano debito pubblico coloro che l’hanno fatto crescere di 270 miliardi di euro in cinque anni. Nei tre governi targati Partito Democratico sono stati buttati 70 miliardi di euro in bonus e il salvataggio delle banche venete ha inciso sulla crescita del debito pubblico. Gli esponenti del PD si rendono conto che sono ridicoli?

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