A Napoli torna l’incubo colera

Quarantacinque anni dopo torna a Napoli l’incubo colera. Una donna e il figlio di 2 anni sono ricoverati all'ospedale Cotugno. Nel 2008 l'ultimo caso in Italia.

A Napoli torna l’incubo coleraQuarantacinque anni dopo torna a Napoli l’incubo colera. Nel capoluogo campano sono stati registrati due casi di colera, in una donna e nel figlio di due anni, immigrati e residenti a Sant’Arpino. Erano di ritorno dal Bangladesh. Lo rende noto l’ospedale Cotugno dove sono ricoverati. Non destano preoccupazioni le condizioni della donna, mentre sono più serie quelle del piccolo.

“I contatti familiari sono stati individuati e sono ora sotto stretta osservazione sanitaria. La situazione è del tutto sotto controllo”, assicura il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, Antonio Giordano. Al Cotugno è ricoverato in osservazione anche il fratellino di quattro anni, non è risultato finora positivo ai test ma presenta sintomi che inducono i medici a trattenerlo in ospedale. Dal 2008 sono i primi casi in Italia, mentre nella UE sono decine ogni anno le persone colpite da colera importato. Il colera è un’infezione dell’intestino tenue da parte di alcuni ceppi del batterio gram-negativo, a forma di virgola, Vibrio cholerae o vibrione. La trasmissione può avvenire per ingestione di acqua o alimenti contaminati dal batterio, mentre il contagio diretto avviene per trasmissione oro-fecale ed è molto raro in condizioni igienico-sanitarie normali. L’incubazione varia da uno a cinque giorni e la malattia si manifesta con diarrea e vomito che portano a una rapida disidratazione. Nel 1973 a Napoli ci fu un’epidemia di colera che provocò la morte di 24 persone. I ricoveri in ospedale furono quasi mille. Casi furono segnalati nel resto della Campania e in Puglia. Quella volta il colera arrivò in Italia tramite dei frutti di mare tunisini contaminati.

Vaccino del colera non obbligatorio per chi va in Bangladesh

Il vaccino del colera viene utilizzato nelle aree dove la malattia è endemica. La protezione che conferisce è stimata nel 65% circa ed è consigliato anche per chi va nei paesi a rischio. Sul sito “Viaggiare sicuri” il Bangladesh viene indicato come un Paese dove sono presenti in forma endemica gravi malattie epidemiche quali: colera, dengue, parassitosi intestinali, tubercolosi, tifo e malattie tifoidali, lebbra, meningiti cerebrali, epatiti A, B e C. Nelle zone ad est(Chittagong Hill Tracks) è presente la malaria, compresa quella cerebrale. Si consigliano, previo parere medico, le vaccinazioni contro l’epatite virale, il tifo e il tetano. Per chi deve recarsi nelle campagne è opportuno sottoporsi a profilassi antimalarica. E’ obbligatoria solo la vaccinazione contro la febbre gialla. E’ stato riportato che la somministrazione concomitante del vaccino del colera potrebbe interferire con la risposta immunitaria al vaccino della febbre gialla e viceversa. Per questo motivo la vaccinazione contro il colera non viene nemmeno consigliata.

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